Lavoro e dintorni, la Cgil interroga i candidati

Sala piena al circolo di Avane per un confronto con gli esponenti politici dell’area progressista. Dalla scuola alla sanità, tanti i temi toccati

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Di Tommaso Carmignani

Qualcuno, tra le sedie sistemate alla rinfusa dentro al salone principale del circolo di Avane, azzarda un commento. "Ma che dibattito è se dicono tutti le stesse cose?". E in effetti, al di là delle solite sfumature di colore, la sostanza è più o meno quella, sia che parli Fossi (Pd), Conti (Unione Popolare) o Scatena (Alleanza Verdi-Sinistra Italiana). A mettere un po’ di pepe ci prova quindi il candidato del Movimento 5 Stelle, Claudio Cantella, che accusa i Dem di aver realizzato una legge elettorale fatta ad hoc per affossare il suo partito e rilancia sui temi cari ai grillini, salvo poi scivolare su contenuti che non si discostano molto da quelli degli altri colleghi. Lo fa notare anche lo stesso Emiliano Fossi, candidato del Partito Democratico al collegio uninominale di Firenze. "In fondo apparteniamo tutti all’area progressista". Nulla di strano se pensiamo a chi è il padrone di casa, perché lo scopo della Cgil, che l’incontro lo ha preparato e organizzato, è proprio quello: capire dai candidati dell’area di centrosinistra (o giù di lì) cosa pensino dei grandi temi, dal lavoro, alla sanità, alla scuola, passando per i rincari e i costi dell’energia.

Le regole sono chiare: introduce il segretario locale della Camera del Lavoro, Gianluca Lacoppola, mentre a porre le domande sono sindacalisti e rappresentanti delle Rsu. La platea ascolta interessata, prende appunti e borbotta, ma a colpire è ancora una volta l’età media, decisamente alta, dei presenti. Il candidato dei 5 Stelle attacca parlando di energia, parte dal rigassificatore di Piombino per tornare poi a porre l’attenzione sul tema delle rinnovabili. Fossi del Pd, invece, si concentra subito sul tema del lavoro e dei giovani, sottolineando l’importanza del salario minimo e della necessità di pensare maggiormente alle nuove generazioni, impegnandosi a mettere in pratica politiche che facilitino il passaggio al tempo indeterminato come forma contrattuale prevalente. Da Francesca Conti di Unione Popolare, che corre a sinistra rispetto all’alleanza Pd-Verdi-Sinistra Italiana, arriva un focus sulla tassazione per gli extra profitti e sul bisogno di rimettere in mano al pubblico la questione energetica. Lucia Scatena, candidata proprio con l’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, parla invece della sua esperienza personale in una piccola azienda metalmeccanica della provincia di Pisa, ribadendo di sentirsi precaria anche con un contratto a tempo indeterminato proprio in virtù della grande incertezza che regna in questi mesi.

Il dibattito si sposta poi sui temi della scuola e della sanità, ma anche qui, a parte qualche sfumatura, il concetto di base rimane lo stesso a prescindere dai candidati. Qualcuno tra il pubblico se ne accorge e opta per un caffè, altri ribadiscono che le differenze ci sono eccome. Ma tra chi fa a gara a chi è più di sinistra degli altri, la domanda finale è sempre la stessa: per chi votiamo domenica?