È avvenuto il collaudo dei lavori alla diga del lago di Sammontana e per il riassetto del rio che dalla diga arriva all’Arno. Il Comune di Montelupo ha potuto così sbloccare gli ultimi pagamenti della maxi-operazione che ha portato, negli scorsi tre anni, al salvataggio dello specchio d’acqua collinare oasi per tanti montelupini (e non solo), da generazioni. Magari a primavera si potrà tornare alla piena fruibilità. Soprattutto però - e la cosa è di strettissima attualità - si sottolinea ancora di più l’importanza del lago e della diga per l’equilibrio idrogeologico di tutta questa zona, fra le colline di Sammontana e l’Arno. Il lago trattiene acque in eccesso, le può rilasciare gradualmente, può fungere da riserva nei lungi e torridi mesi estivi. Dell’avvenuto collaudo, troviamo riscontro negli ultimi atti approvati dal Comune di Montelupo. In proposito, è stato in primo luogo l’assessore all’ambiente, Lorenzo Nesi, a ribadire l’importanza strategica anti-rischio idraulico del lago. Un anno fa venne il turno della zona a nord dell’Arno, con l’alluvione. Oggi è successo alla zona a sud, Valdelsa. Più che mai servono opere di mitigazione e l’operazione-Sammontana (da oltre 2 milioni di euro) ha risposto proprio a questa necessità, al di là poi del fatto che la fruibilità del posto rivesta anche una forte importanza sociale e ricreativa.
Intanto, stasera alle 21 questi argomenti saranno senz’altro al centro dell’incontro pubblico che l’ex sindaco di Montelupo, Paolo Masetti - in predicato di diventare presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno dopo le elezioni dello scorso 5 ottobre - ha in agenda con cittadini ed associazioni del Chianti Fiorentino: appuntamento alla Casa del Popolo di San Casciano. Al centro dell’attenzione anche il Contratto di Fiume Pesa, al quale ha aderito ora Montespertoli che sarà ‘titolare’ (come territorio) nei prossimi anni di ulteriori importanti lavori di mitigazione del rischio idraulico: c’è già il progetto (milionario) di casse di laminazione, capaci di ricreare aree naturali per il fiume e allo stesso tempo contenere le forti piene improvvise. Da Sammontana alla bassa Pesa, dunque, come programmazione anti-rischio idraulico, si ricomincia a tessere la tela per scongiurare altri disastri.
Andrea Ciappi