
La scuola del tifo. Stop violenze e razzismo: "È molto importante partire dai bambini"
di Simone Cioni
Lo sport, subito dopo la scuola, è un ’luogo’ in cui imparare l’educazione e far propri i valori basilari del vivere sociale come il rispetto verso gli altri. Troppo spesso, invece, anche nel calcio giovanile ci troviamo a dover raccontare fatti di cronaca nera che non hanno nulla a che vedere con il mondo sportivo. Da alcune squalifiche per offese razziste che hanno visto protagoniste lo scorso anno alcune società locali ai più recenti gravi episodi di violenza capitati a Calenzano e Pelago. Folli gesti che potevano causare anche gravi conseguenza, sui quali il presidente del Comitato Figc Toscana, Paolo Mangini ha subito espresso la propria posizione. "Ritengo necessario e urgente che il sistema sportivo debba prevedere parallelamente, in casi come questi, alcune azioni che permettano al giovane atleta di intraprendere un percorso “riparatore”. Questi ragazzi, che hanno gravemente sbagliato, non devono essere marginalizzati ed abbandonati ma aiutati a prendere coscienza del proprio errore attraverso azioni di valenza educativa e sociale". Episodi che evidenziano una certa emergenza educativa, di cui sul nostro territorio da ormai sedici anni si sta facendo carico anche la Scuola del Tifo, progetto promosso dall’Unione Clubs Azzurri che, oltre a stimolare e promuovere l’attaccamento all’Empoli Fc, mira a combattere e prevenire ogni forma di violenza sia negli stadi che fuori da essi, educando ai valori positivi dello sport. Anche quest’anno saranno 20 i plessi scolastici del circondario coinvolti, tra cui la scuola elementare di Pozzale dove ieri era presente Claudio Del Rosso, responsabile della zona empolese per la delegazione Firenze del Comitato Figc Toscana e membro dell’Unione Club Azzurri. "In questa occasione abbiamo fatto intervenire un arbitro per parlare con i bambini del rispetto per l’autorità e per le decisioni altrui – sottolinea Del Rosso –. Per fortuna sui campi della nostra zona non si sono registrati episodi come quelli accaduti lo scorso fine settimana nel fiorentino, ma ritengo sia importante lavorare con i bambini fin dalla tenerà età per insegnarli quali sono i valori fondamentali. Purtroppo in questo ci vorrebbe molta più collaborazione anche da parte delle famiglie".
La Scuola del Tifo è un progetto didattico vero e proprio che vede tanti personaggi che gravitano attorno al mondo del calcio (calciatori, giornalisti, arbitri, forze dell’ordine, medici) incontrare gli alunni e raccontare la loro esperienza maturata sul campo. Un progetto, forse unico nel suo genere, che ormai è diventato a tutti gli effetti un punto fermo dell’attività didattica delle scuole di Empoli e dintorni, provando a trasmettere ai più piccoli i giusti valori di questo sport, istruendo gli alunni ad un tifo per e non contro, attraverso una serie di attività volte alla concezione del tifo come occasione di socialità, divertimento e solidarietà cercando di favorire nei bambini lo sviluppo del senso di responsabilità. "Questo è un progetto di cui siamo molto orgogliosi – conclude Del Rosso – che anche quest’anno vedrà protagonisti quasi 500 studenti, e che ogni volta ci regala delle grandi soddisfazioni, sperando di poter lasciare davvero qualcosa a questi bambini che possa aiutarli a diventare ragazzi e poi uomini centrati".