La lezione di don Lorenzo Milani. Per una scuola inclusiva

Istituto intitolato al maestro sacerdote che ha vissuto per insegnare e non lasciare indietro nessuno. CLASSE 2^ D SECONDARIA DI PRIMO GRADO MONTESPERTOLI.

La lezione di don Lorenzo Milani. Per una scuola inclusiva

La lezione di don Lorenzo Milani. Per una scuola inclusiva

Don Milani, il cui nome completo è Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti, nasce il 27 maggio 1923 e muore il 26 giugno 1967 a 44 anni per una malattia. Ora è sepolto a Barbiana nel Mugello. Viveva in una famiglia benestante che aveva ben ventiquattro poderi a Montespertoli, in località Gigliola che frequentava soprattutto d’estate. Alla fine della Prima guerra mondiale la famiglia Milani aveva acquistato dai Marchesi Strozzi Ridolfi la fattoria di Gigliola a Montespertoli composta da parco, Villa padronale, frantoio, una cappella dove nel 1942 Lorenzo scoprì un libro liturgico, forse un messale, rimanendo colpito dagli scritti che vi erano riportati. Don Lorenzo Milani parlava sette lingue: italiano, francese, tedesco, spagnolo, latino, inglese ed ebraico.

Il suo motto era I Care. Ancora oggi è citata la frase inglese "I care" (in italiano "mi interessa", "ho a cuore"), ed è scritta sul muro d’ingresso della scuola di Barbiana. Questo motto è importante perché qui sono racchiusi il senso di responsabilità, l’impegno e la dedizione che don Milani investì nel suo progetto. M’interessa e mi sta cuore chi rimane indietro, chi ha bisogno di aiuto. Don Milani realizzò con i suoi ragazzi un mosaico nella chiesa di Barbiana, un giovane monaco con un’aureola in testa: è Il santo Scolaro, senza volto perché ha il volto di tutte le studentesse e di tutti gli studenti e ha in mano il libro della conoscenza.

Sacerdote e maestro, nel paese di Barbiana nel Mugello, tra Prato e Firenze, ha fondato dal nulla e nel nulla la sua scuola popolare per i ragazzi più poveri, contadini e che anche a Montespertoli e a Calenzano ha insegnato non lasciando indietro nessuno. Don Milani credeva che tutti i ragazzi dovessero avere un’istruzione completa – "lo studio della parola crea, fortifica, ti fa andare avanti nella società, ti eleva" – nonostante la loro povertà, essendo una persona dal cuore nobile e d’oro. La scuola a Barbiana venne fondata nel 1954 e funzionò fino al 1967, anno della morte di don Lorenzo. Agli inizi la scuola di Barbiana aveva solo sei studenti. Si praticava la tecnica della scrittura collettiva; si leggevano i quotidiani, si discutevano e si scriveva insieme il commento. Erano previste conferenze e incontri settimanali con sindacalisti, politici, intellettuali a cui i ragazzi venivano prima preparati per far loro domande.

Credeva, infatti, che l’istruzione fosse lo strumento per la liberazione delle classi dall’oppressione culturale ed economica, per il miglioramento delle proprie condizioni di vita. Don Milani, anche dopo la morte, viene elogiato e amato dagli studenti avuti in passato, una persona, un prete, considerato il salvatore degli analfabeti, dei contadini, dei montanari, degli operai, dei ragazzi "difficili" e poveri.