YLENIA CECCHETTI
Cronaca

La grande fuga dei camerieri "I candidati? Disertano i colloqui Non è un problema di stipendio"

La richiesta dei ristoratori: "Bisogna diminuire il costo del lavoro e solo il Governo ci può aiutare". E non mancano solo stagionali: "Al bar Vittoria cerchiamo personale da portare alla pensione".

La grande fuga dei camerieri "I candidati? Disertano i colloqui Non è un problema di stipendio"

di Ylenia Cecchetti

"Ricerchiamo un addetto alla sala con mansione di cameriere da inserire all’interno della nostra trattoria. Si richiede disponibilità a lavorare part time, principalmente per il servizio del pranzo. Venerdì e sabato a che a cena". Basta fare un giro per le vetrine di un qualsiasi centro storico - quello empolese incluso - per accorgersi che, con la stagione estiva alle porte, siamo in piena emergenza da forza lavoro. Annunci come questo si perdono tra decine e decine di altri "appelli" uguali. La richiesta c’è e corre sui social, sta appena alle vetrine dei bar e dei ristoranti, passa per i Centri per l’impiego. Ma le risposte cadono nel vuoto.

"Credo che nel nostro settore, questo sia un male comune - dice Fabrizio Bagni, titolare della storica trattoria Sciabolino di Empoli, che pochi giorni fa ha condiviso la necessità della ricerca di personale per il suo locale - Confrontandoci con i colleghi, siamo tutti in linea. L’aspetto inquietante è che molti candidati non si presentano nemmeno al colloquio. Oppure, dicono di venire a fare la prova e addirittura nemmeno si fanno vedere. Spero che questa situazione si possa risollevare al più presto. Noi abbiamo la fortuna di lavorare in famiglia e di poter sopperire a diverse mancanze. Ma non è così per tutti".

Non è così per Eros Condelli, che oltre a ricoprire un ruolo in Confesercenti è titolare del bar Vittoria e a oggi in cerca di personale. "Non è una missione difficile, è impossibile. Nei prossimi 20 giorni ho in uscita due figure che hanno problemi personali e familiari. Non c’è ricambio. E tutti gli imprenditori con cui parlo hanno lo stesso problema". Il tipo di lavoro si sa, è sacrificante. "Lavoriamo quando gli altri si divertono, serviamo il loro divertimento - sottolinea Condelli - Oltretutto noi cerchiamo solo persone per lunga gettata, che venissero in pensione con noi, per intendersi, e questo spaventa".

Spaventa lavorare nel fine settimana, "ma è in quei giorni che registriamo il 70% del fatturato. Non si può rinunciare al servizio". A parlare di compenso? Non ci si arriva neppure, "ci si ferma prima - continua Condelli - Il problema occupazionale c’è e deve essere incentivato, ma noi nel nostro piccolo non riusciamo a dare una risposta. Dare più soldi? Tutti i miei dipendenti ne meriterebbero di più ma la coperta è corta. Bisogna diminuire il costo del lavoro e solo il Governo ci può aiutare". E poi il problema dei contratti a chiamata, troppi vincoli, troppi paletti per l’imprenditore. I requisiti richiesti? Basterebbero la serietà, la dedizione, la voglia di imparare. Capitolo corsi di formazione: da Asev - agenzia per lo sviluppo dell’Empolese Valdelsa - al momento non sembra ce ne siano ad hoc pensati per il settore.

"Per noi non è facile", stesso ritornello lo canta il Vinegar American Bar, storico locale empolese. "E’ cambiato il modo di reperire il personale - conferma Sergio Nencioni - Mancano gli stagionali che nel periodo estivo in passato si presentavano per esigenze di lavoro supplementare. Per incrementare. Le richieste che ci arrivano si discostano dalle nostre: il nostro è un lavoro che non guarda ai festivi, ai notturni, ai weekend. Siamo sempre in cerca, coperti per i servizi base ma in previsione dell’estate sarebbe necessario integrare la forza lavoro con qualche altro ingresso". Al Vinegar a oggi i dipendenti sono 11, ma le posizioni sono aperte.