
Un’immagine dell’esterno di Villa Bibbiani a Capraia e Limite
Un teatro settecentesco tornato al suo antico splendore meno di un anno fa, una chiesa privata appena restaurata, eventi esclusivi di alta moda e, da quest’anno, la possibilità di celebrare matrimoni in una delle dimore più blasonate del territorio. Villa Bibbiani, sontuosa residenza di Capraia e Limite, si prepara a vivere una nuova stagione di rilancio. "Con la conclusione dei lavori di restauro della chiesa e l’inaugurazione della Spa e del teatro privato – racconta l’amministratore delegato Stefano Nigi – quest’anno segna davvero un nuovo inizio per noi. Dopo le prime prove generali di questo 2025, struttureremo al meglio l’offerta per arrivare pronti al 2026". Un asset in più, quello del wedding, che si aggiunge alla vocazione principale del "villa rental" e all’attività dell’azienda agricola, che produce vino e olio di qualità. Sono solo cinque le ville in Italia a poter vantare un teatro privato: Villa Bibbiani è una di queste. Costruito nel 1700 come dono per le nozze tra Anastasia Frescobaldi e Pietro Ridolfi, il teatro – capienza di circa 70 spettatori – è decorato da affreschi e scenografie d’epoca, riportati alla luce grazie a un restauro meticoloso concluso un anno fa. Un luogo riservato agli ospiti di Bibbiani che durante la loro permanenza potranno assistere a pièce esclusive. Tra ospiti vip e party da sogno, la villa di proprietà di George Rapier III, magnate americano fondatore della WellMed Medical Management, nelle ultime settimane ha ospitato un evento privato per il noto gruppo internazionale dell’alta moda e del lusso Kering. Ma la novità, accanto al teatro, è l’altra gemma: la chiesa privata, consacrata da Papa Clemente XII, restaurata quest’anno insieme alla piccola cappella votiva e agli affreschi e mosaici originari. "Un luogo che oggi possiamo nuovamente offrire alle coppie che scelgono Villa Bibbiani per il giorno più importante della loro vita", spiega Nigi. Un ritorno ai matrimoni, insomma, che non è solo business, ma una ghiotta occasione per gli sposi (alto spendenti, s’intende) di celebrare il sì più importante in un contesto carico di storia e cultura. Intanto l’azienda agricola prosegue l’attività vitivinicola e di produzione dell’olio, mentre vanno avanti gli scavi archeologici nell’area di Montereggi, parte integrante della Tenuta. Prossimo obiettivo? Escludendo- almeno per adesso - l’ambizioso progetto del recupero del porto fluviale, tutelare - e magari rendere fruibile - il giardino botanico all’interno del parco progettato dal marchese Cosimo Ridolfi. Diciotto ettari di terreno in cui sono presenti specie esotiche e alberi secolari. Ma questo non sarà un traguardo facile da raggiungere. "Il giardino richiede interventi costanti – sottolinea Nigi – perché il cambiamento climatico ne mette a dura prova la conservazione. È un patrimonio immenso che vogliamo proteggere, mettere in sicurezza e, in futuro, chissà, rendere sempre più fruibile". La sfida? Far convivere ospitalità di altissimo livello, attività culturali e la cura di un bene storico di straordinaria importanza per tutta la comunità.
Ylenia Cecchetti