
Le celebrazioni a Empoli (foto Germogli)
Empoli, 17 febbraio 2020 - Ricordi, sorrisi, occhi lucidi, moniti. C'è stato spazio per tutto questo, domenica mattina, 16 febbraio, al Palazzo delle Esposizioni di Empoli e poi per le vie della città. Nella mente "Chi partì in quel febbraio 1945" e "andò a combattere per la pace", come ricordato dal sindaco Brenda Barnini. "Andava fatto, e questo fecero: non combatterono per la guerra, ma per la pace e per la libertà. C’è una differenza enorme, combattere per la libertà di tutti, anche per chi stava dalla parte sbagliata», sottolinea il sindaco davanti ai 500 presenti per ricordare i 532 uomini che partirono il 13 febbraio 1945 per contribuire alla guerra di liberazione nazionale.
«Condividere la memoria oggi non significa non riconoscere chi sta dalla parte sbagliata, questo lo ha già deciso la storia e non importa tornarci sopra – riprende –. Costruire memoria condivisa significa interpretarla nel modo più autentico». Insomma, conoscere il passato per affrontare il futuro. E a vedere la folla presente nel PalaExpo, l’obiettivo pare condiviso dai molti. Una cerimonia sentita e partecipata quella in occasione del 75esimo anniversario. A fianco del sindaco, Nicola Labanca,professore di storia contemporanea dell’Università di Siena, Bruno Possenti, coordinatore regionale Anpi ed Enrico Rossi, presidente della Regione. Con loro, istituzioni civili e religiose. Tra gli altri, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, il consigliere regionale Enrico Sostegni e l’assessore regionale Vittorio Bugli, oltre al senatore Dario Parrini.
La Resistenza a Empoli scorre in un video che ne racconta la determinazione, il dolore, l’impegno, attraverso le testimonianze di chi c’era.
Spazio agli interventi delle autorità e alla consegna delle pergamene ai tre volontari, Euro Cinotti, Vieri Tani e Rolando Fontanelli. Poi via al corteo. Piazza della Vittoria e monumento ai caduti, piazza XXIV Luglio col cippo ricordo della rappresaglia nazista dove furono fucilati 29 empolesi, piazza del Popolo di fronte alla lapide posta per il 30° anniversario della partenza dei volontari: questi i luoghi della memoria.
«In questi giorni Empoli torna a essere capitale morale dell’antifascismo – sottolinea il sindaco Barnini –. Portarsi appresso questa definizione è un impegno importante, perché significa provare a far vivere e rivivere quei valori. Oggi, a differenza di 5 anni fa, c’è una medaglia d’oro al merito civile che 5 anni fa non c’era». Cinque anni fa quando «a parlare fu Dario del Sordo, partigiano fra chi partì nel ’45 che abbiamo salutato a ottobre – continua il sindaco – dopo che avevamo salutato Gianfranco Carboncini, Silvano Sarti. Sabato c’è stato il funerale di una grande donna, Floriana Garosi, e in queste ore si è spento Donatello Falteri, partigiano di Montespertoli. Ci stanno lasciando figure importanti. Dobbiamo quindi farci sempre più carico della responsabilità della memoria».
S.P.