REDAZIONE EMPOLI

Deve restituire 7mila euro all’Inps. "Ha riscosso importi non dovuti"

L’istituto risponde al caso della signora Brigida Drago Di Stefano, affetta da una forma di paresi spastica. "Dalla revoca dell’indennità di accompagnamento, è risultato un debito che adesso deve essere saldato"

L’ennesima storia di burocrazia rischia di costare caro alla signora Drago Di Stefano

Empoli, 4 ottobre 2021 - Di punto in bianco si era vista "trasformare" l’assegno di accompagnamento di 520 euro, in pensione civile di 280 euro, che ai fini di legge deve essere dichiarata nella denuncia dei redditi. Per questa ‘mancanza’, di cui lei non era certamente considerata responsabile, l’Inps le chiede adesso anche 7000 euro. La signora Brigida Drago Di Stefano, 48 anni, residente a Empoli, affetta dalla nascita da paraparesi spastica, si era rivolta a La Nazione, raccontando la sua storia e i suoi timori, convinta di aver fatto tutto nel modo giusto e di non dover quindi restituire nulla.  

«Ora rischio di perdere anche la pensione civile perché – spiegava - con la fine della cassa integrazione della ditta per cui lavoro potrò tornare a fare sette ore al giorno e il mio reddito annuo andrà a superare la soglia minima prevista per percepire il contributo". L’istituto nazionale di previdenza sociale ha ricostruito la vicenda della donna e spiega che "alla signora è stata revocata l’indennità di accompagnamento (non legata al reddito) di 520 euro a seguito di una visita medica per verifica straordinaria, con la quale le è stata confermata l’invalidità civile al 100 per cento, ma senza accompagnamento".  

L’Inps, nella nota di risposta, spiega inoltre che la signora "non ha mai fatto opposizione al verbale relativo alla verifica straordinaria" e anche questo sarebbe un altro punto su cui verte la questione. Sulla richiesta dei circa 7000 euro, l’Inps precisa: "Dalla revoca dell’indennità di accompagnamento, è risultato un debito di 9.371,82 euro per importi già erogati e non dovuti, che ad oggi ammonta a 7.362,19 euro per una ricostituzione reddituale presentata il 18/6/2021 dal patronato della signora. Infatti, poiché la signora – lavoratrice dipendente - è stata in cassa integrazione, nel 2021 il suo reddito presunto è calato e ha quindi diritto a riscuotere la pensione di invalidità civile per la quale ha maturato un credito di 2.009,63 euro per rate pregresse che hanno ridotto il debito già calcolato". Oltre all’invalidità civile, la signora Drago riscuote un assegno ordinario di invalidità di 370,92 euro, da marzo 2019. Non manca nemmeno in questo caso la risposta da parte dell’istituto. "Poiché la signora lamenta la revoca dell’indennità di accompagnamento – conclude l’istituto di previdenza - può presentare una nuova domanda di aggravamento dell’invalidità civile e se la commissione medica lo riterrà, potrà eventualmente riconoscerlo in base alla propria insindacabile valutazione sanitaria. Laddove le venisse nuovamente negato, l’interessata potrà fare opposizione mediante accertamento tecnico preventivo".  

Irene Puccioni