Il viaggio in una realtà parallela. Stupore, curiosità e tante domande: "Vogliamo sapere come si fa..."

Gli studenti hanno ’intervistato’ lo Station leader sui temi più disparati: dalla carriera alla logistica. Al centro della riflessione anche il cambiamento climatico in corso e lo stato di salute della Terra.

Il viaggio in una realtà parallela. Stupore, curiosità e tante domande: "Vogliamo sapere come si fa..."

Il viaggio in una realtà parallela. Stupore, curiosità e tante domande: "Vogliamo sapere come si fa..."

A tu per tu con l’esperto per soddisfare dubbi e curiosità. Spazio ai giovani liceali che hanno avuto modo di fare domande allo Station leader. A rompere il ghiaccio, Luca che ha chiesto quanto abbiano inciso la preparazione e le competenze acquisite in questa scelta professionale. "Tutti gli studi fatti – ha detto Gabriele Corrugati – sono stati finalizzati a questo. Fin da piccolo mi nutrivo di documentari: volevo arrivare dove sono adesso e a 43 anni ce l’ho fatta. Quando si presenta il cv però a contare è anche la valutazione dell’equilibrio psico-fisico".

Motivazioni e obiettivi: Clea ha voluto saperne di più. "La curiosità e la sfida con se stessi mi hanno spinto a questa carriera. Non ci può essere solo l’ambizione, o non sopravvivi qui. Per me è come vincere un Nobel, coronare un sogno". Un focus sull’aspetto sanitario, a chiederlo è Laura. "Tutto il materiale che utilizziamo viene trattato con radiazioni di raggi gamma per distruggere muffe, batteri, funghi. Ma non essendoci animali, vegetali, minerali, non ci si ammala qui. Prima del rientro in società, a settembre, inizieremo una profilassi per aumentare il nostro sistema immunitario, ora addormentato". E come si rientra alla vita normale? "Gradualmente. Una vacanza di qualche giorno tra sconosciuti prima di tornare in famiglia, evitando così il burn out". Dalla classe 2L, Jessica chiede quali siano, in Concordia, i principi del diritto applicati. "In primis c’è il trattato antartico firmato da tutte le Nazioni che vogliono arrivare in questo continente di ricerca (non lo si fa per turismo o con finalità economiche). Il patto sarà rivisto nel 2050. La nostra stazione è assegnata all’Australia: è questo Paese che dobbiamo contattare in caso di emergenza". Vale la pena vivere questa esperienza per lo spettacolo dell’aurora, tutte le sere, incrociata con la via lattea. "Le sfide però non mancano – conclude Corrugati –. Non te ne puoi andare, è una sorta di Grande Fratello, una convivenza forzata che ti spinge a una grande capacità di adattamento. E poi c’è il meteo. È l’Antartide che comanda. Quando c’è il White Out (situazione di visibilità zero) tutto ciò che avevi programmato va in fumo". Il progetto ha conquistato tutti. "È importante per tenere alta l’attenzione sul tema della salute della Terra – ha commentato Viola Giaconia –. Potrebbe essere una buona idea per il mio futuro". "Ci siamo impegnati – ha aggiunto Lorenzo Cosimi – ci siamo incuriositi, è stato bello conoscere il team". Per Victoria Fontanelli "toccare l’Antartide con mano è stato emozionante. Questo tipo di didattica funziona, è realistica".

Y.C.