YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Il tormento del sindaco: "Servono più strumenti contro le violenze. Ora pensiamo ai figli"

Falorni: "Klodiana non aveva mai denunciato apertamente. Ci sono tante storie silenziose. Dobbiamo interrogarci tutti" .

Il tormento del sindaco: "Servono più strumenti contro le violenze. Ora pensiamo ai figli"

Codice rosso rafforzato: la nuova legge è entrata in vigore ieri. I pubblici ministeri sono obbligati ad acquisire informazioni sulle donne vittime di violenza entro tre giorni. In caso di mancata tempestività, il fascicolo passa a un altro pm. Il pensiero, inevitabilmente vola a Castelfiorentino dove due giorni fa si è consumato un femminicidio. Ne parliamo con il sindaco Alessio Falorni.

Sindaco, la legge fa passi avanti. Una buona notizia, in questi giorni di dolore…

"E’ un aggiornamento importante, si va nella giusta direzione. Tutto quello che può servire a migliorare il quadro complessivo nella lotta contro la violenza di genere, è da accogliere positivamente".

Durante la fiaccolata ha lanciato un appello al Governo. Qual è il tassello mancante?

"Mancano gli strumenti nazionali, non si riescono ancora a prevenire episodi tragici come quello che ha interessato la mia comunità. E’ vero, Klodiana non aveva chiesto aiuto a nessuno. Ancora più forte è l’esigenza di puntare sulla prevenzione. La nostra lotta deve essere accompagnata da quella delle istituzioni nazionali che devono fornirci strumenti in grado di contrastare il fenomeno. Anche le forze dell’ordine spesso si trovano impotenti".

C’è stata una sparatoria: c’è chi ha subito chiamato in causa il tema sicurezza, argomento per il quale, come amministratore, si sta impegnando su tutti i fronti…

"Ho letto e sentito commenti agghiaccianti. Ho anche percepito, però, tanta indignazione da parte della mia comunità. Qui non si parla di sicurezza e ordine pubblico, non è questione da strumentalizzare in un momento così delicato. Chiamiamo le cose per quelle che sono: femminicidio. Klodiana è la vittima numero 75 dall’inizio del 2023. Dobbiamo interrogarci tutti".

Klodiana era integrata, conosciuta e ben voluta da tutti. Eppure nella comunità nessuno si è accorto del rischio che stava correndo…

"In tutti questi anni da sindaco ho avuto il privilegio e la responsabilità di entrare nelle case di molti castellani, ci sono tante storie silenziose che si consumano tra le nostre mura domestiche, storie di cui non sappiamo nulla e che portano a momenti dolorosi. Oggi c’è stato un epilogo tragico, un fatto così grave nella storia di Castelfiorentino non era mai avvenuto".

Torniamo alla prevenzione, quali azioni sono state messe in campo negli anni?

"Abbiamo assistenti sociali che lavorano ogni giorno sui casi familiari, un centro antiviolenza alla stazione pronto ad accogliere, ascoltare, intervenire. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. A maggior ragione, però, considerando che un fatto del genere è accaduto in una comunità civile, pronta e attenta come la nostra dobbiamo dirci con chiarezza: mai abbassare la guardia. Dobbiamo guardare negli occhi l’orrore che la violenza genera e lottare".

Oggi è previsto un flashmob con l’invito a partecipare soprattutto agli uomini. Altre iniziative in programma?

"Il dolore ha colpito e unito tutti. Il 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) sarà un appuntamento ancora più significativo, quest’anno per Castelfiorentino. Sicuramente organizzeremo qualcosa in memoria di Klodiana. Ora però c’è una famiglia distrutta. Non è una consolazione il fatto che la vicenda si sia chiusa con un’altra morte. La priorità al momento sono i figli di Klodiana. Castelfiorentino è al loro fianco e non li lascerà mai soli".