
Il terracottaio bendato "Io, campione mondiale Tatto, abilità e fantasia Così ho vinto il titolo"
di Ylenia Cecchetti
Bendato come la dea. Ma qui la fortuna non c’entra niente: è solo questione di talento. E ne ha da vendere Enrico Carli, nome in codice ’Sghio’, come lo conoscono tutti a Montelupo Fiorentino. Insieme ad altri due colleghi dell’Unione delle Fornaci della Terracotta ha partecipato al Mondial Tornianti in Tour che si è svolto a Savona, riportando la vittoria in una categoria speciale, quella dedicata ai tornanti bendati. La manifestazione itinerante, che si svolge ormai dal 2017 tra le città di antica tradizione ceramica socie di Aicc e che fa ’viaggiare’ l’idea del Mondial Tornianti di Faenza, ha incoronato quest’anno il montelupino Carli, dipendente della Dima Terrecotte di Baccaiano, Montespertoli.
Una vita, la sua, dedicata ad acqua, argilla e creatività. "Compio 60 anni ad agosto e da 45 faccio questo lavoro - racconta il maestro di rientro da Savona - Il segreto per vincere? L’esperienza, senza dubbio. E il tatto. Quando lavori al buio le mani cercando di leggere quello che la tua mente registra. Fanno il disegno. Mettersi nei panni di chi, bendato, ci lavorava davvero, è un’emozione davvero indescrivibile". Qui, una pausa di commozione. ’Sghio’ si lascia andare ad un pianto liberatorio, di gratitudine e felicità. "Chi non lo prova, non lo capisce. E’ qualcosa di forte. Dietro questo mestiere c’è un mondo". Un mondo fatto di preparazione, passione, sudore e sacrificio. Le categorie al mondiale in tour sono diverse, tra cui quella tecnica uomo, quella riservata ai giovani e quella che vede sfidarsi al tornio le donne.
La performance speciale di tornianti bendati è dedicata a Mario Paci, maestro montelupino che si trasferì a Nove, nella provincia di Vicenza, proprio per motivi di lavoro. Una gara per ricordare l’artista che a seguito di una malattia diventò cieco, ma che continuò con tenacia e passione a fare il torniante fino alla sua morte. "In questa sfida - spiega Carli con orgoglio -, i 22 concorrenti, arrivati da ogni parte del mondo, vengono bendati, e con il solo aiuto del tatto, delle mani e della creazione immaginativa, dopo aver tastato un pezzo nascosto in una scatola, devono riprodurre al tornio, una copia più fedele possibile all’originale". Tempio massimo a disposizione? Venti minuti.
"Sul tornio siamo bendati. E’ una specialità bellissima da vedersi, l’abilità nelle mani appare ancora più evidente. La giuria sceglie due finalisti, il pubblico giudica tutto il resto e alla fine decreta il vincitore". E il pubblico di Savona durante la quarta edizione del Mondial Tornianti in Tour - Bendato ha scelto proprio l’opera di Sghio, che in quanto a medaglie non è certo nuovo. Già nel 2018 infatti l’artigiano aveva vinto il campionato mondiale disputato proprio a Montelupo Fiorentino arrivando primo classificato nella sezione ’Tecnico Maestri’.
E pensare che Enrico Carli, a questo mestiere non voleva proprio avvicinarsi. "Oggi per me è lavoro e passione insieme. Mi ci sono ritrovato quasi per caso ma non volevo, mi spaventava la fatica. Più andavo avanti, però, più l’amore per questa forma d’arte cresceva. Ho partecipato a diversi mondiali, mi sono confrontato con tanti colleghi, anche stranieri, collezionando esperienze importanti per migliorarmi nella mia professione. La soddisfazione oggi è grande. Presto volerò in Turchia. E’ bello vedere come uno dei mestieri più antichi del mondo – e oramai rari – possa proiettarti in un futuro pieno di possibilità, nuove sfide, ma anche e soprattutto occasioni di crescita. Mio padre mi diceva sempre: ruba con gli occhi. L’ho fatto. E sono riuscito a vincere, nel vero senso della parola, ad occhi chiusi".