REDAZIONE EMPOLI

Il Sant'Andrea d'oro a Sauro Cappelli. "Interprete del nostro '900"

Il sindaco Barnini: «Il riconoscimento, oltre a un ringraziamento a lui, vuole essere un monito alla comunità a farsi carico della memoria di ciò che è stato»

Sauro Cappelli con il sindaco Brenda Barnini

Empoli (Firenze), 24 novembre 2019 - E' stata assegnata a Sauro Cappelli l'edizione 2019 del Sant’Andrea d’Oro, massima onorificenza cittadina ogni anno consegnata dal sindaco. «E' un grande interprete della storia del Novecento del nostro Comune», ha sottolineato proprio il primo cittadino, Brenda Barnini, spiegando il perché della scelta.

Il premio è destinato a omaggiare quei cittadini che hanno dato il loro prezioso contributo nel campo della cultura, delle arti, del lavoro, della politica, dello sport e della solidarietà. Nel caso di Sauro Cappelli, nato a Empoli il 20 giugno del 1929, orfano fin dall’età di sei anni, il contributo c’è stato e c’è ancora. Non fosse altro per i ventuno anni da assessore, al fianco dei sindaci Mario Assirelli, Silvano Calugi e Varis Rossi. Era il 1974 quando accettò di prendersi carico delle deleghe a personale, manutenzioni, commercio e rapporti con il pubblico. Più tardi e per ben tredici anni, divenne assessore allo sport.

Ma il suo impegno per la città era iniziato già prima, nel 1970 quando Cappelli, iscritto al Pci dal 1949, venne eletto in consiglio comunale. Non a caso la moglie Anna, al suo fianco fino al 2018 per 61anni di matrimonio, era solita raccontare che la vita di Sauro, operaio in vetrina a 13 anni e poi assunto negli anni Cinquanta alla Borgioli Arredamenti, si svolgeva in un’unica parola declinata a maschile e femminile: «Il partito e la partita», con l’Empoli Calcio sempre nel cuore.

«E’ un uomo che ha attraversato decenni di politiche amministrative della città, avendo l’opportunità di lavorare al fianco del grande sindaco Assirelli – ricorda il sindaco di oggi – La sua dedizione e il totale impegno che ha riversato per il bene della comunità sono encomiabili e sono alla base anche della grandissima opera di volontariato nell’Aned». Per il Comune di Empoli, Cappelli ha accompagnato centinaia di studenti in viaggio ai campi di concentramento, ma non si contano neppure le conferenze tenute nelle scuole, anche da vicepresidente della sezione empolese di Aned, della quale dal 2014 è presidente onorario.

«Se la memoria della deportazione è così viva in decine di generazioni di empolesi, fino ai più giovani di oggi – evidenzia Barnini – lo dobbiamo proprio a Sauro e ai suoi racconti. In questo tempo in cui odio, xenofobia e antisemitismo ritornano a farsi sentire in modo pericoloso nel nostro Paese il riconoscimento a Sauro del Sant’Andrea d’Oro vuole essere non solo un ringraziamento a lui per quello che ha fatto, ma anche un monito alla comunità a farsi carico della memoria di ciò che è stato e che non deve più essere». Il premio che affonda le radici nella tradizione, dunque, diviene occasione per riflettere sull’attualità. Un’occasione in programma sabato 30 novembre, giorno del santo patrono, alle 15 nella sala del Cenacolo degli Agostiniani di via dei Neri.

Samanta Panelli