YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Il rifugio che salva gli animali. La rinascita dopo le violenze: "Qui trovano cure e libertà"

Dalle pecore denutrite ai vitelli sottratti al macello: in due anni i ’residenti’ dell’oasi sono triplicati "Aumentano i prezzi dei mangimi, la gestione economica è dura. Resistiamo grazie alle donazioni".

Il rifugio che salva gli animali. La rinascita dopo le violenze: "Qui trovano cure e libertà"

Guai a chiamarli ospiti. "Questa è casa loro, gli intrusi siamo noi. Gli umani". Non c’è il campanello alla Ohana Animal Rescue Family: 5 ettari di libertà, terra di riscatto, di seconda chance. Di rinascita. Ad accogliere chi arriva si alternano i residenti, scodinzolando. Hanno zampe, pelo e ferite da ricucire, gli abitanti del rifugio nelle campagne del Pozzale. Luigi e Letizia Macchioni nel 2016 hanno venduto tutto ciò che avevano per acquistare quel terreno dove crescere una nuova famiglia fatta di maiali destinati al macello, tacchini, polli e vitelli salvati da situazioni di degrado o abbandono. Capre e pecore sequestrate e in cerca di una nuova casa. L’attenzione in questi giorni è tutta per Milly, una delle ultime pecore denutrite arrivate dall’Abruzzo. È a terra, debilitata. Ha bisogno di cure e visite veterinarie e ogni volta è un salasso. Occuparsi di animali che sono stati maltrattati è gratificante, ma comporta un sacco di lavoro e di spese. L’ultima fattura? 1200 euro.

"Viviamo delle donazioni, del supporto di chi ci segue - racconta Luigi Macchioni - La gestione dal punto di vista economico è dura. La crisi ha pesato anche su di noi, i prezzi dei mangimi sono raddoppiati, il costo di una rotoballa di fieno è aumentato di 25 euro, e poi ci sono il gasolio, tutto quel che serve per il sostentamento quotidiano degli animali". I residenti, rispetto a un paio di anni fa sono triplicati (nel 2021 a Ohana conviveva una sessantina di animali da reddito). Il rifugio oggi ne conta 150, di specie tutte diverse tra loro. La piccola oasi di campagna, seppur tra sacrifici e forze economiche limitate è diventata un punto di riferimento in tutta Italia. Che siano cessioni volontarie o salvataggi effettuati da attivisti o da associazioni, o sequestri in collaborazione con le Asl, Ohana c’è e spalanca i suoi recinti. Lo ha fatto per il cavallo Ricky, lo ha fatto per la mucca Frida, arrivata a fine 2023. Ha 5 mesi ed è uno scarto di produzione del latte. È nata in allevamento con mille problemi: troppo piccola, cieca e cardiopatica. Considerata inutile anche per andare al macello. Ohana le ha offerto una nuova famiglia. Anche Isotta viene da un allevamento intensivo e non aveva mai visto un pascolo. "Quando è arrivata, ha cominciato a correre e non si è più fermata. Le segnalazioni - spiega il responsabile dell’associazione - sono aumentate perché c’è più sensibilità oggi. Lavoriamo specialmente nel Lazio e al Nord Italia. Da Empoli sono pochi i casi". Gli ultimi casi di violenza e sfruttamento sugli animali balzati agli onori della cronaca fanno rabbrividire. A colpire è che spesso gli autori di certi gesti sono giovani. Ma la speranza ha un nome, anzi tre. Giulia Orsini, Alessandra Bertaccini e Aurora Tufaro, 21enni di Malmantile: indossano gli stivali ed entrano in stalla col fango che arriva alle ginocchia. Portano fieno e paglia, le nuove volontarie di Ohana. "Siamo qui per dare una mano - dice Orsini - È il nostro secondo giorno. È una soddisfazione renderci utili".

"Vorrei fare la guardia forestale, sto studiando, e intanto faccio la segretaria - aggiunge Bertaccini - Veniamo una volta a settimana. C’è tanto da fare qui". "Siamo tre amiche unite dalla stressa passione. Accarezzare una capra, abbracciare un maiale; è pet therapy. Facciamo del bene agli animali, e loro ne fanno a noi". I volontari stanno crescendo e l’età media si sta abbassando; il dato è positivo. Sono tanti i modi per aiutare, con le adozioni o l’acquisto di paglia, pali, reti da recinzione, pancali, tavole, cucce, trasportini, secchi, scope, rastrelli. "La forza di non mollare? Sta nei nostri animali - concludono i Macchioni - Ci insegnano che con poco, con amore e condivisone si può andare avanti. Così proviamo a fare".