
di Francesca Cavini
Il sindaco di Montespertoli, Alessio Mugnaini, l’ha definita: "Una grande notizia per lo sviluppo della filiera dell’olio extravergine di oliva di Montespertoli" e in effetti il finanziamento da 200mila euro che il progetto “MontEspertOlio” ha ricevuto dalla Regione Toscana è davvero un’ottima notizia. Sia per il presente sia per le prospettive che apre nel comune valdelsano e, magari, potrà aprire in altre comunità fortemente vocate per tradizione agricola e dinamicità che si trovano nel resto dell’Empolese Valdelsa. A essere coinvolti nel programma messo a punto a Montespertoli sono alcuni frantoi della zona, l’Università di Firenze, dodici aziende agricole e una vetreria. A quest’ultima toccherà il compito di realizzare la bottiglia distintiva dell’olio di Montespertoli, prodotto che sarà chiamato a creare un’identità produttiva e territoriale spiccata, come già accade per il vino. Obiettivo ambizioso, ma se c’è un territorio in grado di raccogliere efficacemente questa sfida, è proprio quello montespertolese.
"Gli obiettivi del progetto – come ha spiegato il sindaco Mugnaini sul suo profilo social – sono il miglioramento qualitativo del prodotto, esaltare la qualità dell’olio facendo leva sulla sua tipicità, favorire lo sviluppo di relazioni tra gli operatori della filiera e gli altri comparti economici locali e adottare un approccio comunicativo che esalti il rapporto prodotto-territorio". I fondi regionali saranno distribuiti dall’azienda capofila di “MontEspertOlio“ che li destinerà ai panel per il confronto dei vari olii, per la selezione dei migliori periodi di raccolta delle olive e via elencando.
Le potenzialità della filiera dell’olio quale volano di sviluppo integrale dell’economia del territorio - dalla produzione diretta al turismo legato alle visite a oliveti e frantoi – sono al centro di azioni promozionali e di sostegno private e del pubblico. Giorni fa, la giunta regionale ha deciso di innalzare a 400 per ettaro il limite iniziale di 300 piante di olivo, per poter accedere ai contributi per chi aderisce all’ecoschema 3 “Salvaguardia olivi di valore paesaggistico” della nuova Politica agricola comunitaria.
Gli oliveti specializzati con densità fino a 400 piante a ettaro: "Hanno un alto valore, non solo paesaggistico - spiega l’assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - . Servono a prevenire l’erosione del terreno, a favorire l’infiltrazione dell’acqua negli strati profondi per il ricarico delle falde. In questi oliveti, che non hanno niente a che vedere con gli impianti intensivi e super intensivi, sono presenti spesso molte varietà autoctone antiche e costituiscono un’importante fonte di biodiversità e potenziale germoplasma. Caratteristiche che tutelano i nostri produttori e danno identità al prodotto stesso, facilitando le imprese nel confronto sul mercato soprattutto estero".