
Il colpo nella pelletteria e la fuga Braccati abbandonano il bottino Chiodi per ’frenare’ i carabinieri
Avevano anche seminato chiodi lungo il percorso per "frenare" le forze dell’ordine ed avere un fuga più sicura con il malloppo ormai sui mezzi. Un colpo studiato quello che la notte scorsa una banda – verosimilmente composta da più soggetti – ha messo a segno attorno all’una. Anche se, alla fine, durante la fuga hanno preferito abbandonare la refurtiva prima di rischiare di finire in manette. Era notte profonda, dunque, quando i militari del nucleo operativo e Radiomobile di Scandicci e della Stazione di Montespertoli sono intervenuti segnatamente nella zona industriale, in località Anselmo, dove ignoti erano penetrati all’interno di due pelletterie con l’intenzione di saccheggiarle.
I militari, una volta arrivati sul posto, hanno immediatamente proceduto ad ispezionare il luogo dov’era stato commesso il crimine, appurando che in entrambi i casi, i malfattori avevano appunto disseminato la strada di accesso con alcuni chiodi per ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine. I primi accertamenti hanno anche fatto emergere che i ladri avevano da poco utilizzato un veicolo rubato come ariete per aprire gli accessi principali e asportare circa 250 articoli di pelletteria di marca da una sola delle aziende. E probabile che il colpo nella seconda azienda sia stato ostacolato dalla fretta alimentata dal timore di essere scoperti; o che qualcosa sia andato storto all’ultimo minuto. Le immediate ricerche diramate dai carabinieri intervenuti sulla scorta dei primi elementi acquisiti – si apprende – hanno consentito di localizzare a Montelupo, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia di Empoli che hanno fornito immediato supporto, due furgoni che erano stati abbandonati dai malviventi che si erano dati alla fuga sentendosi braccati.
Sui furgoni è stata rinvenuta la refurtiva asportata dall’azienda derubata. Mentre sono ancora in corso rilievi di rito per trovare elementi utili ad identificare la banda, e le indagini – al momento – sono ancora in pieno svolgimento.
Carlo Baroni