Il calvario di un pensionato. Patente da rinnovare: "Ma la visita è ad aprile"

Paziente cardiopatico: il test con la commissione due mesi dopo la scadenza. Per continuare a guidare gli occorre un permesso provvisorio che costa 50 euro.

Il calvario di un pensionato. Patente da rinnovare: "Ma la visita è ad aprile"

Il calvario di un pensionato. Patente da rinnovare: "Ma la visita è ad aprile"

CASTELFIORENTINO

Pensionato, cardiopatico costretto a fare le spese, in tutti i sensi, di un servizio che non riesce a soddisfare nei tempi giusti il numero di richieste degli utenti. Franco Pistolesi, 73enne di Castelfiorentino, da anni ha una valvola meccanica al cuore e ’indossa’ sulla pelle un defibrillatore. Guida regolarmente l’auto, ma facendo parte di una categoria speciale la legge prevede che ogni anno la sua patente di guida debba essere sottoposta a rinnovo previa visita della commissione medica locale, che nell’area empolese si riunisce periodicamente al distretto di Montelupo Fiorentino.

Il signor Pistolesi avendo la patente valida fino al 24 febbraio, nello scorso mese di dicembre – quindi quasi tre mesi prima della data di scadenza del documento – si è presentato al distretto per prenotare la visita medica per il rinnovo. Quello che è successo da lì in poi lo ha lasciato prima di stucco e subito dopo indignato. "Innanzitutto – racconta lo stesso cittadino – mi hanno dato appuntamento per il 24 aprile. Quando gli ho fatto notare che per due mesi avrei circolato con la patente scaduta con tutti i rischi del caso, sia per me che per gli altri utenti della strada, mi hanno detto che una soluzione comunque c’era: potevo richiedere un permesso provvisorio di guida valido fino al termine delle procedure di rinnovo pagando una quota di 50 euro". Il pensionato è arrabbiato e deluso e ha mille domande che gli frullano in testa.

"Io – premette Pistolesi – non punto il dito contro il distretto sanitario, anzi. Il personale è stato molto gentile fornendomi tutte le spiegazioni e indicazioni per poter continuare a guidare in attesa della visita. Ce l’ho, invece, con qui dovrebbe organizzare e garantire il servizio nei tempi giusti: se la domanda è superiore all’offerta che potenzino il servizio. Non è giusto che per un ritardo che non è certo mio, dal momento che ho fatto richiesta ben tre mesi prima della scadenza, mi trovi costretto a pagare una tassa per continuare a guidare. Sono un pensionato che sopravvive con mille euro al mese, oltre tutto convivo da anni con un problema di salute. Le istituzioni si facciano un esame di coscienza e soprattutto vorrei delle spiegazioni del perché debba essere io a pagare per un disservizio causato da altri".

Irene Puccioni