
I vandali colpiscono ancora. Zona stazione senza pace: "Ostaggio di pochi balordi"
EMPOLI
Non c’è pace per le attività commerciali che si trovano vicino alla stazione ferroviaria. Nella notte scorsa ci sono stati altri due tentativi di effrazione che si sommano all’elenco dei numerosi tentativi di introdursi all’interno degli esercizi. Al mattino si contano i danni e la rabbia sale. Ad essere stati presi di mira, anche stavolta, sono stati la parafarmacia della dottoressa Martina Biondi e il Dopolavoro ferroviario. Nel primo caso i soliti ignoti hanno tentato di alzare l’avvolgibile di una delle finestre del negozio. Con tutta probabilità volevo cercare di entrare all’interno. Evidentemente l’operazione è risultata più complessa del previsto, perché l’avvolgibile è rimasto a metà non permettendo ai malintenzionati di completare il piano. La scorsa settimana la stessa parafarmacia aveva subito un bel danno: qualcuno, utilizzando un posacenere a colonna di metallo di proprietà del Dfl, ha tentato di sfondare il vetro della porta. È successo intorno alle 4. La titolare è stata svegliata nel cuore della notte dai vigili giurati, a loro volta avvisati dall’allarme che è scattato perché durante il tentativo di sfondare la vetrata è stato urtato un tavolo espositore. "Non è possibile continuare così – riferisce arrabbiata la professionista – Ho aperto dieci anni fa e le cose andavano bene, facevamo anche delle belle serate all’interno del negozio, chiudendo anche a mezzanotte. Da qualche anno, però, la situazione è peggiorata. Chi sono i soggetti più pericoloso lo sappiamo tutti. Li vediamo girovagare ogni sera. Non è possibile che tutta la zona sia ostaggio di questi 3-4 balordi. Qualcosa va fatto. E alla svelta".
Anche al Dopolavoro ferroviario gli animi sono caldi. Nella stessa notte in cui è stato danneggiato l’avvolgibile della parafarmacia è stata presa a sassate anche una finestra della sala riunioni. Dall’esterno il ’proiettile’ ha colpito un vetro. Ieri mattina la barista del locale ha scoperto il fatto vedendo i vetri sparsi per terra. Per tappare il buco ed evitare che qualcuno si possa ferire con i pezzi rimati attaccati è stato messo un cartello provvisorio con la scritta "vetro rotto". "È un continuo – tuona una della bariste – Tutti questi episodi ti fanno passare la voglia di continuare a tenere aperto".
Irene Puccioni