I danni dell’alluvione: "Ancora in emergenza"

Il Comune anticipa oltre 400mila euro per far partire i lavori di somma urgenza. Sos frane, Torchia: "Aspettiamo fiduciosi dal Governo le risorse mancanti".

I danni dell’alluvione: "Ancora in emergenza"

I danni dell’alluvione: "Ancora in emergenza"

VINCI

Il territorio di Vinci, insieme a quello di Cerreto Guidi, è stato uno dei più colpiti nell’Empolese Valdelsa dall’alluvione dello scorso 2 novembre, sia per quanto riguarda la parte basse con numerosi allagamenti soprattutto nella zona industriale di Mercatale, sia sulle colline intorno al borgo con un numerose frane lungo diverse strade comunali. A distanza di quasi cinque mesi, però, nel comune caro a Leonardo le varie criticità sono ben lontane dall’essere risolte, come sottolinea lo stesso sindaco Giuseppe Torchia. "Purtroppo, dopo cinque mesi ci ritroviamo ancora in fase di emergenza, non ancora superata. Per far fronte a tale emergenza e per mettere in sicurezza i cittadini e il territorio sono necessari un milioni e duecento mila euro, mentre le risorse trasferite finora e di cui disponiamo sono solo una piccola somma rispetto al totale delle necessità".

Insomma, l’amministrazione comunale di Vinci ha dovuto guardarsi in “casa“ per reperire i soldi necessari ad avviare gli interventi in somma urgenza per la sistemazione dei fenomeni franosi sulle vie di Sant’Amato, Via Carmignanese e Via San Lorenzo, causati dalle copiose piogge dello scorso novembre. Fondi che sono stati riconosciuti in 435.540 euro di debiti fuori bilancio. La cifra, anticipata dal Comune di Vinci con l’avvio immediato dei lavori sulle zone interessate, trova copertura nel bilancio con le corrispondenti somme trasferite dal Dipartimento della Protezione Civile. La giunta Torchia si è quindi assunta la responsabilità di far partire, nella modalità della somma urgenza, tutti i lavori necessari per la messa in sicurezza del territorio dal pericolo di frana, nonché dalla rimozione di quelle piante sradicate parzialmente dai violenti fenomeni atmosferici e il disgaggio di potenziali frammenti litoidi instabili (materiale pietroso). Senza tali interventi, infatti, molte frazioni del territorio vinciano sarebbero rimaste isolate.

"Aspettiamo fiduciosi dal Governo le risorse mancanti per chiudere la fase dell’emergenza – conclude Torchia – altrimenti saremo costretti a ricorrere all’indebitamento per pagare le ditte che hanno

effettuato i lavori".