
di Simone Cioni
EMPOLESE VALDELSA
Una mano tesa verso chi ha bisogno in attesa di sapere come poter dare il proprio contributo. Anche sul nostro territorio è pronta a mettersi in moto la macchina dei soccorsi per la popolazione marocchina, recentemente colpita da un devastante terremoto che ha già causato quasi 2. 500 morti. La Protezione Civile Italiana ha dato fin da subito la propria disponibilità a dare assistenza al paese nordafricano, che però al momento ha accettato gli aiuti soltanto da Spagna, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Qatar. "Fino ad ora il Marocco non ha formalmente chiesto aiuto al meccanismo europeo di Protezione Civile e quindi nemmeno a quella italia" spiega Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e delegato nazionale Anci alla Protezione Civile. Come già successo per la guerra in Ucraina o per il terremoto in Turchia, quando si mobilitarono esperti locali del Sismax (Sistema Integrato Sanità nella Maxiemergenza), le associazioni del nostro territorio si stanno comunque tenendo in costante dialogo con i propri sindaci per farsi trovare pronte a rendersi utili. "È notizia proprio di ieri che il Dipartimento italiano della Protezione Civile volerà in Marocco per monitorare la situazione e capire cosa e come è possibile fare – racconta Marco Cappellini della Protezione Civile Prociv-Arci Castelfiorentino –. Da parte nostra siamo pronti a ricevere le indicazioni per attivare la raccolto di quei generi di prima necessità che saranno ritenuti più urgenti".
D’altra parte Castelfiorentino è una delle località dell’Empolese Valdelsa con una comunità marocchina molto nutrita, anche se al momento non si hanno notizie di parenti o amici coinvolti nel sisma. "Questa fase di organizzazione e di raccolta soltanto in base a quelle che sono le effettive richieste è fondamentale – prosegue Cappellini – per organizzare in primo luogo il trasporto, che per esempio è stato difficoltoso per il terremoto in Turchia e poi per non incappare negli errori capitati con gli aiuti spediti in Ucraina, dove chi li ha ricevuto ha dovuto perdere troppo tempo nel catalogarli prima di poterli recapitare dove necessitavano. Quando avremo indicazioni in merito, insomma, ci attiveremo anche con i vari consolati e le ambasciate marocchine sul nostro territorio per capire meglio cosa può servire o meno".