Vendemmia sabotata dal green pass: "Addio manodopera dall’estero"

L’allarme del produttore Ritano Baragli: "Le aziende stanno investendo in macchine per sostituire i lavoratori"

La vendemmia in un'immagine di repertorio

La vendemmia in un'immagine di repertorio

Empolese Valdelsa, 4 agosto 2021 - A pesare sulla prossima vendemmia del vino Valvirginio, oltre al meteo, sarà anche l’incognita Green Pass e vaccinazioni. Ad annunciarlo è il presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini, Ritano Baragli, che lancia l’allarme su doppio fronte: quello del calo della produzione e quello della difficoltà nel trovare stagionali.

Il presidente della Cantina – che ha il suo centro produttivo nella valle del torrente Virginio sul territorio comunale di Montespertoli – non ha dubbi. "Potrebbero esserci difficoltà a reperire manodopera, visto che quella di solito impiegata nei nostri vigneti viene da paesi stranieri che sono indietro con le vaccinazioni. Molti raccoglitori infatti potrebbero non possedere il Green Pass necessario per venire in Italia". Così la vendemmia 2021 sarà quella più meccanizzata degli ultimi tempi.

«Per ovviare a questo problema – spiega Baragli – molti produttori hanno investito acquistando vendemmiatrici: alcuni lavori però dovranno comunque essere fatti a mano, e le aziende potrebbero avere seri problemi a reperire il personale stagionale necessario". Altra urgenza è rappresentata dal meteo. Prima la gelata primaverile, poi la siccità delle ultime settimane: la produzione si annuncia in calo. "La riduzione media stimata è intorno al 40 per cento, ma i danni causati dal clima per alcune zone sono anche maggiori", spiega il presidente della Cantina di Montespertoli.

A fine agosto inizierà la raccolta delle prime uve, circa 600 quintali, per fare le "basi" per lo spumante (la cui produzione si è aggiunta a quella di Chianti Docg, Chianti Classico Docg, Toscano Igt).

Poi seguiranno gli altri vitigni, con una raccolta difforme e in vari step: i germogli che sono sopravvissuti al freddo anomalo dei primi di aprile hanno una maturazione di 20 giorni antecedente ai germogli che sono spuntati dopo la gelata. Quest’anno la resa di uva destinata a diventare vino Chianti sarà ridotta del 15 per cento come richiesto dagli stessi produttori e approvato dalla Regione Toscana, per stabilizzarne il mercato attraverso un riequilibrio fra domanda e offerta e conseguentemente consolidarne i prezzi. Le rimanenti uve diventeranno tutte vino Toscano.

Attualmente i prezzi del vino Chianti, dopo mesi di pesante calo, sono aumentati del 10% rispetto all’anno scorso, tornando ai livelli di due anni fa (in alcuni casi leggermente superiori): un aumento dovuto sia alla riduzione della produzione, sia al buon andamento delle vendite del prodotto, con la ripresa delle attività di ristorazione.