Gli scout compiono cento anni Dai libri ai convegni fino alle mostre A giugno inizia la grande festa

Romanelli: "Vogliamo coinvolgere più persone possibili con momenti di riflessione, storia e condivisione"

Gli scout compiono cento anni  Dai libri ai convegni fino alle mostre  A giugno inizia la grande festa

Gli scout compiono cento anni Dai libri ai convegni fino alle mostre A giugno inizia la grande festa

Era il 1923 quando si è avuta nella nostra città la prima esperienza scout. La scoperta è arrivata grazie al ritrovamento di alcuni documenti dell’epoca che testimoniano l’attività locale di una squadriglia. "La storia degli scout a Empoli chiaramente non è poi stata continuativa negli anni, ma questi documenti ci permettono di sapere con certezza che già nel 1923 presso l’istituto dei padri Scolopi si era formata la prima esperienza del genere – racconta Sesto Pieroni, Padre Scolopio – Dal 1960 con Padre Sarti, poi, lo scoutismo è diventato più organizzato arrivando fino ad oggi". Proprio per celebrare quindi i 100 anni di presenza degli scout a Empoli l’associazione Eirene e l’apposito Comitato Centenario hanno allestito una serie di iniziative per i prossimi mesi. "La nostra speranza – precisa Leonardo Romanelli, associazione Eirene – è che possano partecipare non solo le autorità cittadine, ma anche tutti gli empolesi perché si tratta di momenti importanti di festa, riflessione e storia".

Il primo appuntamento è per l’11 giugno quando i tre gruppi scout attuali, si parla di oltre 320 censiti tra ragazzi (dagli 8 ai 21 anni) e capi, concluderanno l’anno di attività insieme alle proprie famiglie presso la Pieve di Coeli Aula. In tale occasione saranno presentate ufficialmente anche le altre iniziative relative al centenario. Eventi che si concentreranno dopo l’estate, a partire dal 22 ottobre con la grande festa di passaggio che si terrà in alcune piazze della città. Nella stessa giornata, invece, in piazza della Vittoria sarà organizzata una grande festa con tutti gli scout presenti negli attuali tre gruppi, ma anche con tanti di coloro che lo sono stati dagli anni Settanta in poi. Sarà anche organizzata una mostra fotografica con alcuni dei momenti più significativi delle attività fatte nel corso degli anni. "Stiamo cercando di rintracciarne il più possibile – prosegue Romanelli – perché sarebbe davvero bello testimoniare con la loro presenza la storia dello scoutismo a Empoli". La giornata si concluderà con una cerimonia solenne in Collegiata o all’esterno in piazza Farinata degli Uberti, se il tempo lo permetterà.

Il 18 novembre, invece, alla biblioteca Fucini sarà organizzato un convegno, aperto ai cittadini, sul tema della “relazioneeducare alle relazioni“ alla luce del metodo educativo scout, dal titolo “Coltivare lo spazio: scollegarsi per riconnettersi in modo significativo attraverso relazioni autentiche“.

Nell’occasione verrà presentato anche il volume “Scout a Empoli, cent’anni di esperienza (1923-2023) a cura di Paolo Sani e Marco Frati. Infine, il 16 dicembre a conclusione dei festeggiamenti sarà organizzata una santa messa con le maggiori cariche religiose regionali. "Per prima cosa ci tengo a ringraziare padre Pieroni per averci coinvolto in queste celebrazioni – commenta la responsabile del gruppo Empoli 3, Simona Cirigliano – perché si tratta di una bella opportunità per condividere con la cittadinanza i valori su cui si fonda il metodo scout".

"Concordo – aggiunge Paolo Pucci, responsabile gruppo Empoli 2 – perché non sarà solo un’autocelebrazione di questa importante ricorrenza, ma coinvolgerà tutti i ragazzi in un importante pecorso di cittadinanza attiva. Ragazzi che per altro ricercano molto questa esperienza, basti pensare che nel nostro gruppo, a differenza dei primi anni quando tutti i partecipanti facevano parte della parrocchia di San Martino, adesso provengono un po’ da tutto il circondario". Il gruppo empolese più antico, oltre 50 anni di vita, è però il numero uno con sede proprio all’istituto Calasanzio dei padri Scolopi: "Purtroppo non è facile aumentare l’offerta – ammette la responsabile Cristina Poli – perché ci vorrebbe la disponibilità di più capi, che a sua volta avrebbero necessità di fare un determinato percorso formativo". Proprio i ragazzi sono stati tra i più colpiti durante il Covid, come sottolinea Donatella De Lalla, comitato Centenario: "Hanno subito molto l’isolamento nonostante gli educatori si siano inventati di tutto per mantenere alto il coinvolgimento".

Simone Cioni