Giornata di passione Oltre alla protesta incidenti e lunghe code L’arteria resta bloccata

La manifestazione crea pochi disagi ai pendolari della superstrada. Ma tra imprevisti, pioggia e traffico intenso si crea comunque l’imbuto. Raffica di segnalazioni da parte degli automobilisti e ancora malumori.

Giornata di passione  Oltre alla protesta  incidenti e lunghe code  L’arteria resta bloccata

Giornata di passione Oltre alla protesta incidenti e lunghe code L’arteria resta bloccata

Pochi disagi al traffico, ieri, da parte del corteo dei mezzi pesanti organizzato da Cna Fita Toscana. Ma la Fi-Pi-Li ci pensa da sola a creare grattacapi e, purtroppo, non solo quelli. Ancora ieri è stata foriera di tormenti per quanti si sono trovati a percorrerla, sia in direzione mare che in direzione Firenze. Quali problemi? I soliti, annosi, mille volte denunciate e sottolineati. Basta un mezzo in avaria che il traffico va subito in tilt: del resto non c’è una terza corsia a supporto della viabilità, e soprattutto della sicurezza. Ci sono a malapena un po’ di piazzole malmesse, spesso piccole, strette, dalle quali anche l’entrata e l’uscita richiedono manovre qualificate e grande attenzione. Una coda, nel primo pomeriggio di ieri, c’è stata tra Santa Croce sull’Arno e Montopoli, verso Livorno, per un mezzo fermo.

Un incidente, anche piccolo (purtroppo la superstrada è spesso teatro di incidenti gravissimi), basta per creare il caos: due chilometri di coda ci sono stati ieri in tarda mattinata per un incidente tra Ginestra Fiorentina e Lastra a Signa in direzione Firenze. E ancora disagi per un incidente, poco dopo le 16,30, allo svincolo Pontedera ovest - Ponsacco in direzione Livorno. Poi la pioggia. Basta poco e il problema è servito.

Infatti la superstrada è quell’arteria che sai quanto entri e non sai quando esci. Tanto importante quanto ’precaria’ sotto ogni punto di vista. Nacque precaria e ha proseguito la sua esistenza in questo modo: la sua costruzione, avvenuta in tappe successive, è iniziata negli anni ’60 con il tratto Empoli-Ginestra Fiorentina e così avanti fino ad oggi. Ad ogni step un pezzo in più, e sempre meno adeguato ai tempi in cui veniva inaugurato. Anche per questo, che sia in estate che in inverno, quasi senza soluzione di continuità, è costellata di cantieri per le sistemazioni, che a loro volta creano rallentamenti e imbottigliamenti a volte di proporzioni importanti per chi è costretto a percorrerla per lavoro tutti i giorni. Anche un po’ di manutenzione alla vegetazione è un problema: non c’è terza corsia, si viaggia in fila indiana. Una mole di traffico imponente, frequentemente prigioniero dei disagi. Un traffico quadruplo, forse anche di più, rispetto a quello per cui era stata progettata negli anni Sessanta del secolo scorso, che richiede continui interventi di manutenzione. E che provoca un incidente ogni 40 ore. In poco meno di 100 km (34 anni per realizzarli) si accalcano quotidianamente circa 50mila veicoli, di cui un buon 15% sono mezzi pesanti e il resto prevalentemente pendolari.

La superstrada, sbarcata nel terzo millennio con tutti quei malanni che l’avevano colpita in culla, è arrivata anche sui social: la Firenze-Pisa-Livorno ha un nome altrettanto significativo: ’l Dannati della Fi-Pi-Li’, oltre 10mila membri – poi approdati anche in gruppi WhatsApp – per raccontare code, disagi, ritardi e ingorghi, realizzando così un servizio di mutuo soccorso tra chi di quella strada non può fare a meno e deve subirla. Tante’è che ieri pomeriggio, puntuale, dopo la sprizzolata, è arrivato il post: "Fanno sempre i lavori sulla superstrada, pensino una volta per tutte a metterci l’asfalto drenante". Piove, ed è di nuovo un problema. Una critica che è anche un avvertimento per chi è in viaggio, o sta per partire. Attenzione.

Carlo Baroni