
Un momento del funerale del ragazzo
Castelfiorentino, 31 marzo 2023 – L’ultimo vero saluto da parte della scuola c’è stato venerdì scorso, un momento vissuto a porte chiuse durante il quale i ragazzi dell’istituto Enriques di Castelfiorentino hanno potuto aprirsi, esprimere quello che sentivano, buttar fuori rabbia, paura e dolore. Palloncini colorati hanno riempito il cielo sopra viale Duca D’Aosta mentre all’interno della scuola i giovani hanno appeso una bella foto del compagno che non c’è più.
Ogni classe ha portato dei fiori. Fuori dai cancelli invece è apparso uno striscione azzurro: "Adrian rimarrai sempre nei nostri cuori". Ieri, gli stessi compagni di scuola si sono dati appuntamento davanti alla chiesa di Santa Verdiana per accogliere il feretro, al suo arrivo nel piazzale. Prima, un lungo abbraccio virtuale alla bara bianca. Poi in silenzio hanno preso posto tutti vicini e compatti nelle panche della navata centrale. A prendere la parola, cercando negli sguardi complici dei compagni il coraggio per raggiungere l’altare, è stata Alessandra. A nome di tutta la 1A. È lei a farsi interprete dell’amore degli amici. In pugno stringe un foglio straboccante di pensieri e ci prova Alessandra, a condividerli con una chiesa intera.
«Martedì 21 marzo 2023. Pensavamo che fosse un giorno come tutti gli altri, ma presto si è trasformato in un incubo per tutti noi, in particolare per Adrian". La voce si rompe, c’è il groppo in gola, ma la lettura va avanti. "Adrian era un ragazzo dal carattere forte, non si faceva mai mettere i piedi in testa da nessuno, ma sapeva essere anche presente quando ce n’era bisogno. Allo stesso tempo era chiuso in se stesso". Il ritratto degli amici è emozionante. "Ciao Adrian, adesso ci rivolgiamo a te. Ci dispiace che questa tragedia ci abbia tolto il tempo per conoscerci meglio. Vedere il tuo banco vuoto ci spezza il cuore ed è difficile pensare che da quella porta non entrerai più. Ci mancheranno le tue risate. Ti vogliamo bene, i tuoi compagni". Al termine della cerimonia i ragazzi hanno consegnato la lettera a mamma Micaela che se li è abbracciati uno per uno. E poi le parole del parroco, schiaffo e carezza allo stesso tempo. Sono rivolte a loro, giovani che hanno vissuto lo sgomento di una morte prematura e improvvisa.
«Avete toccato con mano che la morte può essere meno lontana di quello che si pensi - ha detto don Alessandro Lombardi - Avete avuto modo di conoscere bene Adrian negli anni della scuola, con una frequentazione quotidiana. Da oggi avete un motivo in più per fare bene nella vostra vita, per non sprecare né tempo né talento, per non sciupare proprio nulla di quello che vi rende preziosi agli occhi degli altri. Nessuno potrà prendere il posto che il vostro amico ha lasciato vuoto, sarà suo per sempre. Ma un modo per ricordarlo c’è, al di là di questo giorno. Quando sarete adulti, formati e risolti, davanti ai momenti importanti e ai traguardi raggiunti potrete dire: Adrian, questa mia medaglia è anche per te".