di Ylenia Cecchetti
Una storia lunga cinquant’anni. Il prossimo anno il ponte "a cavallo tra due province e tre comuni" festeggerà il mezzo secolo di vita. Sarà un caso, ma per l’occasione, visti i lavori appena cominciati, l’infrastruttura saprà farsi trovare pronta e tirata a lucido. Come celebrare un traguardo così significativo? Il sindaco di Capraia e Limite, Alessandro Giunti, ha lanciato l’idea ardita, ma non impossibile: "Una tavolata che metta insieme le tre amministrazioni". Perchè si possa brindare, magari, ad un altro traguardo: la concessione della gestione da parte dei tre Comuni a un ente sovracomunale (Città Metropolitana di Firenze o Provincia di Prato) per avere più fondi e tempi più rapidi in caso di manutenzione.
Il ponte di Camaioni, infatti, è nato sotto l’egida della Provincia di Firenze, per poi essere ceduto ai Comuni.
E nel tempo ne è passata di acqua sotto a quel ponte così particolare per la posizione insolita. Sulla riva sinistra, lungo la Statale 67 Tosco Romagnola, al confine con il comune di Lastra a Signa, c’è Camaioni, frazione di Montelupo Fiorentino. Sulla riva destra "La Nave di Camaioni" porzione suddivisa tra i comuni di Carmignano e di Capraia e Limite. Un passo, insomma, e si cambia comune di residenza e anche provincia. Una situazione caotica anche per chi ci vive.
Inaugurato nel 1974 (i lavori di costruzione erano iniziati nel ’72 e durarono due anni) rappresenta ad oggi il collegamento essenziale fra due aree strategiche della Toscana centrale. Nel 2019, in occasione dei saggi di verifica e di alcuni controlli, fu effettuato un monitoraggio dei flussi di traffico: il dato che emerse fu sorprendente. Ogni giorno dal "ponticino" transitano quasi 10mila veicoli. Migliaia di passaggi quotidiani. Ma il primo a "volare" tra una sponda e l’altra fu un personaggio noto al mondo dello sport, che all’infrastruttura ha dato anche il nome.
Nella frazione la Nave (nel territorio comunale di Carmignano) è nato infatti il ciclista Franco Bitossi. Classe 1940, professionista dal 1961 al 1978, Franco Bitossi soprannominato ’Cuore matto’ per via degli improvvisi attacchi di tachicardia che spesso lo costringevano a fermarsi in corsa, vinse 21 tappe al Giro d’Italia e quattro al Tour de France.
Ma sono tante le vittorie nel suo palmarès, tutte testimoniate da foto ricordo che sono state appese alle pareti del Circolo di Camaioni. La leggenda narra che il ponte (a una sola corsia e vietato ai mezzi pesanti) intitolato a Franco Bitossi sia stato realizzato proprio per consentire al ciclista di allenarsi in pianura, raggiungendo agevolmente la Tosco Romagnola. Tra mito e leggenda, quel che è certo è che il campione si prodigò davvero affinché quest’opera divenisse realtà. Un ponte da percorrere in bici, per unire finalmente i due versanti opposti dell’Arno.