La Fiorentina a Empoli? I negozianti bocciano l’idea, “Si rischia il caos”

Le categorie del commercio sono contrarie all’ipotesi di un trasloco dei viola al Castellani per il periodo in cui l’Artemio Franchi di Firenze verrà ristrutturato

Lo stadio Castellani di Empoli

Lo stadio Castellani di Empoli

Empoli, 24 marzo 2023 – E se pure i commercianti dicono di no, la sensazione è che questa ipotesi non piaccia proprio alla città. Si parla, ancora una volta, della possibilità che la Fiorentina venga a giocare a Empoli per due stagioni nel momento in cui partiranno i lavori di rifacimento dello stadio Artemio Franchi.

Una delle soluzioni per consentire ai viola di continuare a giocare davanti al proprio pubblico è quella di trasferire armi e bagagli al Castellani, dove la società di Rocco Commisso sarebbe ospite nelle stagioni 2024/25 e 2025/26.

Un’idea sulla quale si era già espresso anche il sindaco Brenda Barnini, sottolineando le difficoltà logistiche legate alla viabilità e ai disagi che il quartiere di Serravalle dovrebbe sobbarcarsi ogni domenica. Dicevamo però dei commercianti.

Nemmeno le principali associazioni di categoria presenti in città, Confesercenti e Confcommercio, sembrano vedere di buon occhio questa ipotesi. La paura è che il caos che si creerebbe con la presenza della Fiorentina al Castellani non sarebbe neanche lontanamente compensato da un aumento di introiti per le attività limitrofe allo stadio e del centro, che anzi vedrebbero aumentare i loro disagi.

«Noi – dice il responsabile locale di Confesercenti, Gianluca D’Alessio – già a suo tempo manifestammo la nostra piena contrarietà a questa ipotesi. I problemi che si verrebbero a creare nella zona di Serravalle andrebbero a moltiplicarsi rispetto a quelli che già ci sono quando gioca l’Empoli, ma che in qualche modo vengono gestiti e tollerati. Avere anche la Fiorentina, con un numero enorme di tifosi al seguito, non porterebbe nessun tipo di vantaggio".

Nemmeno alle attività commerciali, aggiunge il dirigente dell’associazione di categoria. "Perché quando arrivano allo stadio, i tifosi seguono percorsi dedicati e non andrebbero a toccare il centro, se non in minima parte. Anzi: tutte queste partite – prosegue D’Alessio – potrebbero avere delle ripercussioni importanti sugli eventi che vengono organizzati all’interno del centro storico, fino anche a rischiare di condizionarli e limitarli. Si tratta di iniziative che svolgono un ruolo importante a sostegno del commercio e che potrebbero essere ridimensionate per far spazio alle partite. Noi su questo siamo contrarissimi".

E poi c’è la questione mercato. "Si svolge allo stadio di giovedì, ma ci sono anche appuntamenti straordinari alla domenica. Tutte queste partite – conclude D’Alessio – potrebbero stravolgere il calendario degli ambulanti".

Una posizione simile la esprime anche Confcommercio. "Da sportivo ne sarei ben felice – dice il presidente locale Alessandro Costagli – ma da imprenditore temo che sarebbe un azzardo, perché allo stato attuale la città di Empoli non sarebbe in grado di reggere un impatto così forte sulla viabilità e sul sistema dei parcheggi. Anziché fare da volano all’economia, l’affluenza di così tante persone potrebbe avere un effetto deterrente: già ora, quando l’Empoli gioca in casa con avversari famosi, i negozi del centro notano un calo degli affari perché con il traffico in tilt la gente preferisce stare a casa e rimandare le spese oppure farle in altre zone. Insomma, per progetti così importanti occorre uno studio approfondito che tenga conto della sostenibilità. Chiediamo all’amministrazione comunale che continui a reggere il punto su questa necessità, come dimostra di voler fare".

Sul tema ieri è tornato a parlare anche il governatore toscano, Eugenio Giani: "Il problema non è il sindaco di Empoli Barnini o i sindaci dei vari stadi toscani – ha detto il presidente della Regione –, la questione è bene che venga guidata, nel momento in cui iniziano i lavori, da un accordo tra Comune di Firenze e Fiorentina in primo luogo".