REDAZIONE EMPOLI

Ex imprenditore disperato: "Aiutatemi a evitare il dormitorio"

Castelfiorentino, la storia di un uomo che ha lavorato per 25 anni nell'edilizia

Un dormitorio per senza tetto in un'immagine generica

Castelfiorentino (Firenze), 30 settembre 2019 - Ieri è stato il suo ultimo giorno nella sua abitazione di via Niccoli a Castelfiorentino, acquistata con tanti sacrifici. Oggi alle 9 verrà eseguito lo sfratto esecutivo e B.F., 84 anni, ex imprenditore edile non avrà più un tetto sulla testa.

«Dove andrò? – si chiede – Non ho nessuno che possa ospitarmi». B.F. negli ultimi 25 anni ha lavorato nell’edilizia. Aveva una ditta, che è fallita. Stritolato dai debiti ha perso tutto e anche la casa è finita all’asta. Sarebbe dovuto uscire a gennaio, ma dal momento che con lui abitavano ancora la compagna e la figlia 15enne, l’esecuzione dello sfratto è stata rinviata a fine giugno, attendendo la fine dell’anno scolastico della ragazza per non creare ulteriori traumi familiari. Un successivo rinvio ha portato l’uomo a rimanere dentro casa ancora per altri tre mesi. Ma adesso il tempo è scaduto e oggi l’ufficiale giudiziario arriverà per accompagnarlo fuori dalla porta.

«Ho chiesto agli assistenti sociali un aiuto – spiega l’uomo – l’unica soluzione disponibile è un posto nel dormitorio di Empoli. Ho 84 anni e una dignità, non voglio finire in un alloggio comune. Quello che chiedo è ancora un po’di tempo per trovare un’alternativa».

L’uomo vive con la sua modestissima pensione di 500 euro al mese: «Non posso permettermi un vero affitto – dice – ma neppure voglio arrendermi». L’ulteriore tempo che l’ex imprenditore chiede glielo avrebbe potuto concedere la legge Bramini, che riscrive l’articolo 560 del codice di procedura civile, rimandando gli sloggi forzati fino alla vendita dell’immobile. Peccato che la norma sia entrata in vigore a febbraio 2019, un mese dopo la sentenza del giudice che accoglieva la richiesta del curatore fallimentare di ‘svuotare’ la casa per renderla più appetibile sul mercato. Non potendosi appellare alla legge, perché non è retroattiva, il castellano prova a lanciare un appello: «Chiedo ospitalità a chiunque me la possa dare in attesa di trovare un’altra sistemazione».