GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

È morta Lovania Innocenti. Un pilastro per la Inpa. Imprenditrice di successo

Si chiude un’epoca per una delle aziende più importanti della Toscana. Le parole del figlio Simone: "Un riferimento nel lavoro e in famiglia".

Lovania Innocenti nominata Cavaliere del Lavoro nel 2015

Lovania Innocenti nominata Cavaliere del Lavoro nel 2015

di Giovanni Fiorentino"Mia madre era una persona umile, un’ottima amministratrice tanto sul lavoro quanto in famiglia. Ed era molto legata al territorio e alla comunità". Le parole che descrivono Lovania Innocenti, venuta a mancare ieri mattina a 73 anni nella sua casa di Petroio, sono del figlio Simone Perzia. E con la sua dipartita, se n’è andata una delle prime grandi imprenditrici di Vinci, oltre che un riferimento sociale, culturale e imprenditoriale per il territorio.

L’Inpa, l’azienda di famiglia che ha diretto per decenni insieme al fratello Carlo e ai rispettivi coniugi, anche grazie a lei ebbe una crescita esponenziale. L’impresa di prodotti alimentari (in particolare sottoli e sottaceti) fu avviata nel 1959 dai genitori di Lovania: Emilio Innocenti aveva cominciato la sua avventura produttiva insieme alla moglie Franca alla fine degli anni Cinquanta tagliando verdure in uno stanzino per metterle sottaceto. Nel 1965 arrivò l’acquisto del primo capannone per le lavorazioni e nel 1972, poco più che ventenne, Lovania entrò in società insieme al fratello. Li avrebbero seguiti di lì a poco i rispettivi consorti, Gaetano Perzia e Luana Bertelli, e proprio in quegli anni l’Inpa crebbe in modo esponenziale.

Se l’azienda occupa oggi un’area totale di oltre 10mila metri quadrati e ha cinquanta dipendenti, producendo oltre 25 milioni di pezzi, il merito è anche delle intuizioni e dell’impegno di Lovania. Che evidentemente, non a caso, nel 2015, fu insignita del titolo di Cavaliere del Lavoro, nell’ambito di una cerimonia che nessuno in famiglia ha potuto mai dimenticare. La direzione dell’azienda è dal 2021 affidata alla terza generazione: gli amministratori sono Simone Perzia e Marco Landi insieme a Daniela e Massimo Innocenti, che portano avanti l’opera di chi li ha preceduti. Ma finché ne ha avuto le forze, ha sempre seguito, anche da lontano, l’evoluzione della sua impresa. Senza lesinare attenzione ed impegno per il territorio, al netto dei posti di lavoro creati: se il padre Emilio è stato presidente del Vinci Calcio negli anni Novanta – dopo che, negli anni Sessanta, aveva promosso il “Gran Premio del Comune di Cerreto Guidi“ di ciclismo – la presenza di Lovania, discreta ma significativa, si è fatta sentire anche nella vita aggregativa e culturale di Vinci.

Appassionata di pittura, faceva parte tra le altre cose dell’associazione “L’Acqua in gabbia“, che soprattutto sino all’immediato pre-Covid organizzava eventi e iniziative culturali. Lovania lascia, oltre ai figli Simone e Ilaria e al marito Gaetano, la nuora Veronica e i nipoti. Tanti i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia in questi ore.

E tanti, con tutta probabilità, vorranno salutarla partecipando ai funerali fissate per le 15 odierne alla chiesa di Sovigliana. "Mi piace pensare a mia madre come a un’imprenditrice impegnata, che ha sempre fatto dell’umiltà uno dei valori più importanti – ha concluso il figlio Simone – gli stessi valori che ci ha poi trasmesso. Non era una persona particolarmente estroversa, ma sapeva tenere bene i rapporti. E i tanti messaggi che stiamo ricevendo confermano una volta di più quanto il suo affetto per il territorio e la comunità fosse ricambiato".