IRENE PUCCIONI
Cronaca

Dormiva in un ascensore: "Ho un colloquio di lavoro. Grazie, sono felicissimo"

Imprenditore si fa avanti per aiutare Giuliano dopo l'articolo su La Nazione

Giuliano era seguito dai servizi sociali del Comune e dalla Caritas dove gli venivano offerti i pasti

Castelfiorentino, 1 novembre 2018 - In quell'ascensore accanto alla chiesa di Santa Maria della Marca, che da tre anni era diventato il suo rifugio notturno, il signor Alfonso Giuliano rimarrà per pochi altri giorni ancora. Un imprenditore di Pietrasanta del settore edile gli ha offerto un lavoro e una sistemazione per ripartire e rifarsi una vita.

L’uomo, 50 anni, originario di Napoli ma da diversi anni residente a Castelfiorentino, si è ritrovato in mezzo alla strada dopo il fallimento della ditta per la quale lavorava come muratore. Senza un lavoro era diventato impossibile pagare l’affitto. Il pranzo in questi anni lo ha sempre rimediato alla mensa della Caritas aperta, però, dal lunedì al giovedì. «La sera faccio il Ramadan, cioè digiuno – aveva raccontato al nostro giornale – e per una doccia mi appoggio il fine settimana da mia sorella che abita in provincia di Pisa, ma non voglio approfittarne, perché anche lei ha la sua vita e la sua famiglia».

I servizi sociali e il Comune di Castelfiorentino, attraverso l’assessore competente, lo stavano seguendo. Al signor Giuliano era stato offerto anche un letto nel dormitorio di Empoli, che aveva rifiutato. Il problema, però, era il lavoro che a quanto pare non riusciva a trovare.

Grazie all’interessamento dell’associazione ‘Lavorora’ di Ponsacco e all’appello lanciato attraverso La Nazione il caso è uscito dai confini di Castelfiorentino. Le telecamere della trasmissione Mattino Cinque di Mediaset sono andate a filmare le condizioni di vita dell’uomo e in poche ore il caso ha avuto una risonanza nazionale.

L’offerta di lavoro è arrivata quasi ‘in diretta’. «Mi hanno detto che un imprenditore della Versilia mi aveva visto in tv e che era pronto ad aiutarmi – spiega Alfonso Giuliano – L’ho chiamato subito ed era tutto vero. Sono felicissimo e non vedo l’ora di iniziare. Avere un lavoro significa riprendere in mano la mia vita, ripartire, recuperare la mia dignità di uomo. Mi è stato fissato il colloquio per sabato (dopo domani) e molto probabilmente domenica partirò per Bolzano: andrò a lavorare in un cantiere insieme a una squadra di quattro operai, io sarò il quinto. E’ un’ottima opportunità perché avrò vitto e alloggio pagati. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa svolta».