
Uno degli scatti di David Bastianoni
Castelfiorentino, 16 marzo 2016 - Puntando tutto sulle sue foto ha sbancato Las Vegas. David Bastianoni, classe 1980, di Castelfiorentino, è stato insignito del Grand Award, il premio più ambito degli Wppi (Wedding and Portrait Photographers International), considerato l’Oscar della fotografia per matrimoni. Per il professionista castellano si tratta di una riconferma dal momento che nel 2015 aveva già portato a casa il primo premio nella categoria Album competition single photographer, raccontando per immagini un matrimonio in un bellissimo chateau francese. Quest’anno si è superato facendo incetta di riconoscimenti nella cerimonia andata in scena nella scintillante città del Nevada. Neppure il tempo di godersi il successo che è già tempo di ripartire.
Destinazione Giappone: quattro giorni a Tokyo tra ‘shooting’ di coppie di sposi in kimono e lezioni a studenti desiderosi di carpire i segreti della sua arte. Festeggerà il compleanno (il 18 marzo) in volo tra le nuvole con la sua inseparabile macchina fotografica, lui che ormai è abituato a girare il mondo alla ricerca incessante della buona immagine. «Lo scatto che rende eterno quell’istante lo vedi ancora prima di rilasciare l’otturatore», spiega. Da osservatore privilegiato scruta, cerca e scova la spontaneità delle emozioni nel giorno più bello di ogni coppia. I suoi album raccontano storie uniche con tecnica, eleganza e vivacità combinando scatti rubati a fotografie interpretate. «Penso proprio di aver fotografato matrimoni celebrati con quasi tutti i riti religiosi, da quello cattolico a quello ebraico, passando per quello indiano e musulmano. Nozze etero ma anche gay».
L’album che lo ha proiettato nell’Olimpo del settore è stato realizzato al Castello di Meleto (Gaiole in Chianti): «Two cultures, one love». Lo stesso matrimonio ripetuto due volte: il primo giorno secondo le usanze indiane della sposa, l’indomani con lo stile cattolico europeo dello sposo inglese. La prossima frontiera? «Mi piacerebbe fotografare il matrimonio di una tribù come i Masai o di una comunità di Rom». Ogni cultura è una fonte di ispirazione, ma la cornice migliore per i suoi scatti resta sempre la Toscana.
«Le collina della mia Valdelsa – dice orgoglioso – regalano sempre sfondi perfetti per immortalare le emozioni di un giorno speciale. L’immagine che più amo fissare è quella degli sposi di schiena che mano nella mano se ne vanno via lungo una strada di campagna. Adesso sono rimasti soli, gli invitati sono alle spalle. Per loro inizia il cammino di una nuova vita». David Bastianoni la fotografia ce l’ha nel Dna. Raccoglie il testimone di una passione di famiglia, quella del padre, dello zio e prima ancora del nonno David di cui porta il nome. Ora il castellano è un fotografo affermato, ma degli esordi ha un ricordo agrodolce: «Intorno ai 23/24 anni ho attraversato la mia buona e sana fase distruttiva. Volevo fare altro, non il fotografo». Poi, per fortuna, passione e voglia di riprendere in mano la macchina fotografica sono tornate, grazie soprattutto al supporto della moglie Elena (compagna di vita da 16 anni) che gli ha dato il suo ‘soggetto’ migliore: Giampaolo, 6 anni.