
Sono sempre camerieri, cuochi e più in generale addetti nei servizi della ristorazione e del turismo le figure professionali maggiormente ricercate sul territorio, mentre quelle che si trovano con più difficoltà sono le cosiddette professioni ‘high skill’, cioè dirigenti e direttori, seguiti da farmacisti, biologi e specialisti nel settore delle cosiddette scienze della vita. E’ quanto emerge dall’ultimo report della Camera di Commercio che abbraccia anche l’Empolese Valdelsa.
Una fotografia delle professioni che al momento vanno per la maggiore, ma anche di quelle per cui c’è più domanda. Al primo posto c’è il settore della ristorazione, dove si parla ormai da anni della necessità di trovare cuochi e camerieri e all’interno del quale si è ormai creata questa diatriba tra chi sostiene che i giovani non abbiano più molta voglia di lavorare all’interno di quel settore e chi invece sostiene che la colpa sia dei contratti poco remunerativi. Il problema non tocca l’Empolese come l’area metropolitana fiorentina, ma è sentito anche da queste parti.
Al secondo posto, tra le figure più ricercate – e quindi nei settori dove è più facile trovare lavoro – si trova invece il cosiddetto personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone, ma anche commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso e operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici.
Seguono gli operai specializzati nelle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature, personale di amministrazione, di segreteria e dei servizi generali e tecnici in campo informatico, ma anche tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale, oltre a conduttori di mezzi di trasporto e operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori. L’altra faccia della medaglia sono invece le figure professionali per cui c’è più difficoltà di reperimento. Questo indice viene misurato in percentuale e anche da noi si posiziona su un livello che continua a salire rispetto ai mesi precedenti (da 49,5 per cento a 50,3 per cento) con un tasso di posti vacanti netto che evidenzia un valore più alto dei mesi precedenti. Le professioni più difficili da reperire riguardano le figure dirigenziali, farmacisti e biologi, ma anche operai specializzati in edilizia, specialisti in scienze informatiche, progettisti e ingegneri oltre a chimici e tecnici della sanità.
t.c.