
Gli istruttori sono schierati "a bordo vasca", ma l’acqua non c’è. Sul pavimento di piazza della Vittoria sono stati posati i cavi su cui sono inanellati i galleggianti che fino a pochi giorni fa dividevano le corsie della piscina. La musica per la "finta lezione" di acquagym rimbomba sotto il monumento simbolo della piazza empolese. Gli utenti dell’impianto di viale delle Olimpiadi, chiuso da giorni a causa del caro bollette, non hanno mancato l’appuntamento messo in piedi dai sindacati, dalla rsu, dai lavoratori di Acquatempra e dalle società sportive. Famiglie, bambini, anziani: tutti pronti a dar vita al flash mob di protesta. La piazza ieri mattina si è trasformata in una maxi vasca all’interno della quale istruttori e bagnanti si sono ritrovati, alcuni in costume, altri in accappatoio, per simulare un corso di nuoto davvero partecipato.
Maria Rita Tombelli, di Limite sull’Arno, è tra le prime ad indossare la cuffia, mettersi gli occhialini ed unirsi "metaforicamente" alla lezione. Frequenta da 14 anni quasi tutti i giorni la piscina empolese. "Ho problemi alla spina dorsale. Questa chiusura per me rappresenta un vero disastro. Prima del Covid - racconta la donna - andavo in acqua 5 volte alla settimana, in periodo di pandemia ho ridotto a due, ma per i miei problemi fisici muovermi in piscina è essenziale. Il disservizio è grosso. Non ci sono altre attività che possano andar bene per la mia condizione fisica". Vicino a lei c’è Cristina Bulleri. Sulla carrozzina che spinge è seduta la figlia Sara, disabile. "Per lei la piscina è indispensabile - si sfoga la mamma della 27enne - Sara la utilizza come riabilitazione una volta alla settimana, un esercizio fondamentale per i suoi muscoli. Siamo di Empoli, ci siamo già iscritte a Fucecchio, però il gestore è lo stesso e non abbiamo garanzie. Per le lezioni private i posti sono già esauriti. Speriamo in una riorganizzazione efficiente".
Claudio Bertini e Gloria Vidal hanno una famiglia numerosa. Su 7, in 5 frequentano la piscina. "Abbiamo appreso la notizia della chiusura da un messaggio in chat - spiega Bertini - Un’informazione scarsa ed inaspettata che ci ha lasciati a bocca aperta. Se di questioni economiche si parla, i paradossi sono sotto gli occhi di tutti. Sono stati fatti investimenti sulle luci di Natale tenute accese da novembre a gennaio. E poi che si fa? Si chiude un servizio così importante perché non ci sono i fondi per far fronte alle spese". L’interruzione del servizio ha impattato molto sulla vita della famiglia Bertini. "Dopo due anni di Covid in cui tutti siamo stati chiusi in casa, un altro stop non si sopporta. Avevamo appena ricominciato a muoverci, psicologicamente è dura. La piscina era il mio svago - confessa Vidal - Ho problemi alle ginocchia e 3 volte alla settimana mi rimettevo in moto. Lo stesso vale per mia figlia: dopo 8 ore ferma a scuola, era felice di indossare il costume e tuffarsi".
"Piscina - conferma Claudia Gianetti - non significa solo rinfrescarsi d’estate. E’ dare un servizio a quelle categorie fragili che non hanno possibilità di cimentarsi in altri sport". Gianetti lavora da 20 anni nell’impianto empolese, ricoprendo vari ruoli, da segretaria ad istruttrice. "La stagione estiva in un mese tocca le 3 mila presenze - spiega - Un dato che deve farci riflettere. Siamo tutti qua a cercare, uniti, soluzioni. E non siamo soli. Tanti allievi ci stanno dando grande testimonianza dell’importanza del lavoro che svolgiamo". Anche Ronny Regini (nella foto in alto) è un dipendente storico della piscina. "Siamo scesi di nuovo in piazza e speriamo di non doverci tornare più. Dobbiamo ancora capire di chi è l’errore - commenta Regini - Di certo non dell’utenza né dei lavoratori. Ho 46 anni e dal ‘94 lavoro in piscina. Difficile rimettersi in discussione. In vasca siamo 7 istruttori, altri 6 ricoprono mansioni diverse. Se ci impiegheranno in altre strutture? Su mandato dell’amministratore delegato della società probabilmente ci redistribuiranno tra Certaldo e Fucecchio. E visto il caro benzina, non è detto che per noi sia una soluzione fortunata".
Ylenia Cecchetti