REDAZIONE EMPOLI

Covid-19, ecco l'ambulanza a misura di emergenza della Misericordia di Empoli

Equipaggiamento 'ridotto', disposizioni e procedure ad hoc. "A bordo, soltanto autista e soccorritore"

L'ambulanza Covid-19 della Misericordia di Empoli

Empoli, 16 marzo 2020 - Un'ambulanza ad hoc per affrontare le missioni legate all'emergenza del momento, il contagio da virus Covid-19. Disposizioni precise per chi vi sale a bordo, equipaggiamenti ai minimi termini per ragioni di sanificazione, è il mezzo 4033 della Misericordia di Empoli, da inizio marzo ribattezzato Covid-19.  Di fatto è ‘nata’, come racconta Daniele Casini, caposervizio dell’Arciconfratrenita di via Cavour, «domenica 3 marzo: erano le 8 quando la centrale operativa ha chiesto a noi, come alle altre realtà del territorio vedi Pubblica Assistenza e Croce rossa italiana, se c’era la possibilità di creare un’ambulanza per il trasporto di questo tipo di paziente, presunto o conclamato».

La risposta è stata sì e il mezzo è stato quindi trasformato. «Lo abbiamo ‘svuotato’ di tutto ciò che è superfluo, lasciando i dispositivi necessari a garantire la rianimazione cardiopolmonare - spiega ancoraCasini - Il mezzo deve essere ‘meno carico’ possibile per motivi di sicurezza e igienizzazione». Sì, perché sulla Covid-19 la procedura da tenere è assolutamente scrupolosa: ci sono regole precisissime che stabiliscono anche chi può farci servizio, soccorritori di livello avanzato, per un numero massimo di due, autista e soccorritore. Quando scatta l’attivazione, la prima tappa è il pronto soccorso. «Lì la squadra si veste - racconta il caposervizio - Tuta, occhiali, maschera, doppi guanti e sovrascarpe per entrambi. Poi gli scenari sono due: o si va a casa del paziente o, nel caso ci sia da fare un trasferimento ospedale-ospedale, partiamo dal San Giuseppe direzione reparto di destinazione».

Arrivati a casa del presunto infetto da Covid-19, «troviamo il personale dell’automedica che si occupa della diagnosi. A noi spetta portare il paziente in ambulanza, dopo aver fatto indossare anche a lui i dispositivi di sicurezza».Una volta in ospedale, medici e infermieri si occupano della presa incarico, con il pretriage all’esterno e poi il trasporto del soggetto in sicurezza». A quel punto, il servizio della Covid-19 non è ancora finito, c'è «la sanificazione del mezzo in uno spazio prestabilito. Poi ci occupiamo dello smaltimento del kit dei soccorritori". A proposito di soccorritori, ci tiene a sottolineare Casini "a loro va il grazie di tutti noi: mettono la vita degli altri prima della loro. E quindi dico a tutti: aiutiamoli, basta rispettare le regole e stare a casa». 

Samanta Panelli