CASTELFIORENTINO
Maggiore celerità di intervento in caso di necessità, risparmio di tempo e soldi: le paratoie delle casse di espansione sull’Elsa a Madonna della Tosse a breve saranno manovrabili da remoto, e si capisce bene che in caso di emergenza idraulica la corsa contro il tempo sarebbe assai più agevole. Il provvedimento è stato preso dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, con presidente uscente Marco Bottino (elezioni ad ottobre). Bonifica che spiega, in ordine alle paratoie: "Si tratta di un passo avanti rispetto al sistema di automatismo già presente sul posto; grazie al nuovo monitoraggio che si andrà a realizzare si potrà seguire da remoto l’andamento del sistema locale di movimentazione delle paratoie e questo ci permetterà di inserire anche quelle paratoie nel nostro grande sistema di monitoraggio in tempo reale e senza dover andare sul posto e dunque in prospettiva massimizzarne l’efficienza di funzionamento".
Sono passati giusto 20 anni dal taglio del nastro delle prime casse di espansione in questa zona, capaci di proteggere la bassa Valdelsa, la zona ovest dell’Empolese e in definitiva anche la piana tra Empoli e Pisa. L’opera era compresa tra quelle del Piano di Bacino del fiume Arno, stralcio del Rischio idraulico, approvato nel 1999. Certo, il nuovo automatismo delle paratoie, come lascia intendere la Bonifica, rappresenta un passo avanti di enorme importanza. Dovuto anche all’innovazione tecnologica intercorsa dal 2004 ad oggi. Da allora, oltretutto, altre grandi operazioni di difesa sono state costruite lungo l’Elsa e nella parallela bassa Pesa, con investimenti di milioni di euro. Sino ad oggi abbiamo parlato di siccità, ma chi conosce queste vallate sa benissimo che in pochi giorni la situazione, specie in autunno, è capace di rovesciarsi. Citiamo i mesi da ottobre a dicembre di annate che qui si ricordano: 1992, 1993, 2000, 2019… Giusto per dirne alcune. Ed esattamente come in bassa Pesa, anche qui negli ultimi anni ci sono stati diversi interventi da parte del ‘Medio Valdarno’: ad esempio, al ponte fra Certaldo e Badia a Cerreto, al Borro dei Casciani, tra Gambassi Terme e Certaldo, e più a monte ancora tra Ulignano e La Zambra.
Andrea Ciappi