REDAZIONE EMPOLI

Caso Fresu, Montespertoli: sentenza ribadisce giustizia

Ci sarà probabilmente la Cassazione, comunque il caso Fresu, con di fatto il corpo mancante della giovane mamma di Montespertoli dal triste novero delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, non ha spostato la storia dei relativi processi. Non ha, in sostanza, contribuito a riaprire la cosiddetta "pista palestinese". Com’è noto, la Corte d’Assise d’Appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, ha confermato l’ergastolo per l’ex terrorista dei Nar, Gilberto Cavallini, nel processo sulla strage di Bologna di 43 anni fa. La sentenza è stata letta dalla Corte dopo sette ore di camera di consiglio. L’imputato non era presente in aula. Così commenta il sindaco di Montespertoli, Alessio Mugnaini, che riprende anche la convinzione dei familiari delle vittime: "Ogni passo che va nel giusto riconoscimento della giustizia è positivo, finalmente si rimette per scritto che la strage aveva una matrice politica e che non era frutto del caso ma faceva parte di una strategia per destabilizzare il Paese. La matrice è chiara e non è più opinione, è bene che tutti si sappia che furono i movimenti neofascisti a uccidere tutte quelle persone". Comprese Maria Fresu, all’epoca 24 anni, la sua piccola figlia Angela di 3, e l’amica 22enne, di Castelfiorentino, Verdiana Bivona.

Andrea Ciappi