di Irene Puccioni EMPOLI
Studenti fuori dai cancelli arrabbiati per i troppi disagi costretti a sopportare. Ieri mattina davanti alla sede del "Fermi- Leonardo Da Vinci" di via Bonistallo una buona rappresentanza degli alunni dell’istituto si è radunata nel piazzale antistante con striscioni, cartelli e richieste chiare: vogliamo sicurezza, ambienti idonei alla didattica e non promesse. L’elenco delle problematiche esposto dai manifestanti è lungo: dal freddo nelle aule, al cantiere per i lavori di miglioramento sismico del plesso scolastico, alla scarsa manutenzione strutturale. "Nella zona della rotonda quando piove vengono messi dei secchi per raccogliere l’acqua che cade dal soffitto – spiega Eleonora Letizia, rappresentante d’istituto – Nei mesi invernali siamo costretti a vestirci pesantemente e a seguire le lezioni con giacconi e coperte perché il freddo è insopportabile".
"C’è poi il cantiere – aggiunge Carlo Vasciminno – che se ad intervento concluso andrà a migliorare il nostro istituto dal punto di vista strutturale, in fase di lavori sta creando notevoli disagi. Pertanto bisognerebbe studiare una soluzione che non comprometta la vita scolastica". Il maxi cantiere ha preso avvio a settembre 2022 e sta andando avanti per blocchi. Le fasi successive interesseranno il blocco B e a seguire il D. "A causa del cantiere noi facciamo ricreazione all’interno della scuola – lamenta Alessia Gjoni – Lo stesso cantiere è un potenziale pericolo anche quando entriamo o usciamo da scuola. Non solo. Nell’altra sede due anni fa è caduto dell’intonaco e ancora oggi abbiamo una rete al soffitto a protezione di altre eventuali cadute di calcinacci sulle teste delle persone che stanno facendo lezione. Altro grave disagio sono i servizi igienici: sempre a causa del cantiere i bagni funzionanti sono ridotti da cinque a uno e per l’unico disponibile si creano file lunghissime. Non è possibile andare avanti così".
Alla protesta degli studenti del tecnico professionale si sono aggiunti anche i colleghi del liceo artistico "Virgilio" di via Fucini anche loro con la lista di disagi e problemi da sottoporre alla Città Metropolitana, ente competente per l’edilizia scolastica superiore. "Porte che cigolano e che fanno rumore tutte le volte che vengono aperte: basterebbe un po’ di manutenzione ordinaria per eliminare il problema – spiegano Federico Gronchi, Jahya Abergel e Stefano Giantini – E poi la muffa alle pareti i cavi elettrici a vista, rovinati e che penzolano". La sede dell’artistico è stata ricavata in una ex palazzina Enel dove aule e laboratori sono stati adattati agli spazi esistenti. "Abbiamo di fatto un solo bagno funzionante e distante dai laboratori. Ci sentiamo abbandonati dal resto della scuola. Inoltre – aggiunge una studentessa – non abbiamo neppure il materiale che ci servirebbe per lavorare. Non c’è una cosa che funziona e non lo troviamo giusto".