Cadaveri in valigia, indagini chiuse su Elona Kalesha. E' accusata di omicidio volontario

L'inchiesta per la morte di Shpetim e Teuta Pasho, i coniugi albanesi i cui resti sono stati ritrovati nel dicembre del 2020 in alcune valigie

Elona Kalesha (nel tondo) e i carabinieri fuori dall'abitazione in cui è stata arrestata

Elona Kalesha (nel tondo) e i carabinieri fuori dall'abitazione in cui è stata arrestata

Firenze, 27 ottobre 2021 - La procura di Firenze ha chiuso le indagini per la morte di Shpetim e Teuta Pasho, i coniugi albanesi scomparsi da anni i cui resti sono stati ritrovati nel dicembre del 2020 in alcune valigie abbandonate in un terreno alla periferia di Firenze, accanto al carcere di Sollicciano.

L'avviso di conclusione indagini, per duplice omicidio, riguarda solo Elona Kalesha, la ex fidanzata del figlio della coppia, Tualant Pasho: la posizione di quest'ultimo nelle scorse settimane è stata archiviata dal gip su richiesta della procura. La pm Ornella Galeotti, titolare delle indagini, di recente ha anche chiesto l'archiviazione delle accuse a carico di Denis Kalesha, fratello di Elona Kalesha.

Elona Kalesha è indagata per i reati di omicidio volontario, vilipendio di cadavere e occultamento di cadavere. Le accuse sono contestate in concorso con persone al momento non individuate. «Suscita francamente perplessità - afferma l'avvocato Federico Febbo che difende la donna insieme al collega Antonio D'Orzi - la ricostruzione formulata nell'imputazione ora cristallizzata alla conclusione delle indagini preliminari, in base alla quale Elona Kalesha avrebbe agito sostanzialmente da sola, atteso che il riferimento al concorso con persone ignote, dopo un anno di indagini, appare più 'un auspiciò che una contestazione effettiva». «Un'ipotesi ricostruttiva - aggiunge il legale - che presenta plurimi elementi di criticità e di collisione con molte emergenze info investigative, a partire da quelle scientifiche».