CAPUANO-GIANNI
Cronaca

Barnini: “Attendiamo l'esito delle analisi sull'incendio alla Mazzoni ferro”

FabricaComune: “Ancora non è chiaro lo spettro preciso delle sostanze liberate”

Il sindaco di Empoli, Brenda Barnini

Empoli, 8 luglio 2014 - Ieri sera, lunedì 7 luglio 2014, si è svolta la seconda seduta del consiglio comunale di Empoli dopo le elezioni del 25 maggio. In apertura il sindaco Brenda Barnini ha risposto a una domanda di attualità delle consigliere di FabricaComune per la Sinistra Dusca Bartoli e Lisa Lavoratorini in merito all’incendio alla Mazzoni Ferro di via del Castelluccio. Poi il giorno dopo è stata emessa dal sindaco la ordinanza numero 91 in cui si prescrivono all’azienda alcuni provvedimenti in tema di sicurezza. Per quanto concerne l’area di ricaduta dei fumi il sindaco Barnini si è basata nella sua risposta sulla comunicazione di Arpat, peraltro pubblica in quanto pervenuta agli organi di stampa e pubblicata sul web dalla stessa agenzia. “Stante anche l’incertezza e comunque una certa variabilità nella direzione del vento verificatasi durante l’incendio, l’area di possibile ricaduta dei fumi è stimabile in un due zone collocate rispettivamente a NE e a SW rispetto allo stabilimento, ad un distanza compresa tra 200 metri e 500 metri. In base alle informazioni ricavate dalla elaborazione descritta, saranno valutati congiuntamente tra ARPAT ed ASL gli eventuali accertamenti analitici da effettuare nell’area interessata per la verifica dei possibili effetti delle ricadute dei fumi”.

“Attendiamo con grande attenzione gli esiti delle analisi che valuteremo con i nostri tecnici appena arriveranno - ha detto Brenda Barnini – intanto, sulla base di quanto ci ha comunicato il comandato provinciale dei vigili del fuoco di Firenze, in risposta alle nostre domande, le cause dell’incendio non sono state ancora accertate e sono incorso le attività investigative del nucleo di polizia giudiziaria. Da una informativa del 4 luglio, protocollata dai nostri uffici, emerge che l’atto autorizzativo di prevenzione incendi del fabbricato andato a fuoco era in regola e che sulla copertura dello stabile ‘risulta installato un impianto fotovoltaico, la cui realizzazione non risulta formalmente nota al comando dei vigili del fuoco, per questo impianto non sono stati osservati i necessari adempimenti previsti. Si tratta di adempimenti fondamentali nei casi di intervento per estinzione incendio analoghi a quello avvento per valutare il pericolo di elettrocuzione cui può essere esposto il vigile del fuoco per la presenza di elementi circuitali di tensione”.

Infine il sindaco ha ribadito “l’interesse di tutti nel seguire il corso degli eventi e nel relazionare in maniera precisa sui prossimi sviluppi”. “Ringraziamo il sindaco per le risposte ma dobbiamo constatare – scrivono Dusca Bartoli e Lisa Lavoratorini di FabricaComune per la Sinistra - che ancora mancano elementi essenziali per tranquillizzare i cittadini. Intanto l’origine dell’incendio è tuttora ignota ed invece a noi pare fondamentale poter fugare ogni dubbio circa una ipotesi dolosa e speriamo lo si possa fare al più presto. Anche perché capire la causa può consentire di prevenire eventi futuri. E poi si attendono ancora i risultati degli ultimi campionamenti sui rifiuti prodotti e sui vegetali delle zone limitrofe. E neppure è chiaro lo spettro preciso delle sostanze liberate durante l’incendio. Tutti elementi essenziali per capire i reali rischi per la salute e per l’ambiente.