Autismo tra aiuti e indipendenza: "Ecco il progetto per dare risposte"

Presentato il Campus per adolescenti e adulti che nascerà a Empoli con alloggi, laboratori e spazi aperti

Autismo tra aiuti e indipendenza: "Ecco il progetto per dare risposte"

Autismo tra aiuti e indipendenza: "Ecco il progetto per dare risposte"

di Ylenia Cecchetti

EMPOLI

Dal 2018, ora siamo alla fase di ultimazione del progetto esecutivo. A breve, la gara di appalto per l’esecuzione delle opere che dovrebbero cominciare nel 2025. Per la posa della prima pietra ci sarà da aspettare, ma intanto si sogna in grande. È stato presentato al Museo del Vetro il “Campus Autismo“ che nascerà in via del Terrafino a Empoli. Il primo del genere a livello nazionale, dal valore di oltre 12 milioni di euro, finanziati dall’azienda sanitaria di Area vasta. Dagli alloggi individuali alle aree conviviali, il Centro diurno – cuore pulsante del complesso – potrà ospitare fino a 30 persone in due moduli distinti: uno per gli adolescenti (dai 13 ai 18 anni) e l’altro per gli adulti. "Il rendering mostra un progetto che detta le linee guida per interventi simili – ha spiegato l’ingegnere Margherita Mazzoni di Settanta7, gruppo di progettazione –. L’architettura raccoglierà una costellazione di esigenze diverse, in un contesto, quello empolese, in linea con ciò che accade in Italia. Il 12 per cento delle persone sono straniere, il 7 per cento ha vari tipi di disabilità, un quarto della popolazione è over 65. La struttura, ecosostenibile, andrà oltre il concetto di inclusività".

Un Campus ricco di spazi da condivere con la comunità. Il Centro diurno si sviluppa su due piani per 1.460 metri quadri di superficie con sei laboratori, ognuno con una funzione. Ci saranno aule dedicate alle attività manuali (falegnameria), altre per l’informatica e per l’arte, unite ad uffici, cucina, mensa, ambulatori ed infermeria. Salendo al piano superiore, altri due laboratori con altrettante camere di prova dove sperimentare a vita in autonomia. Un edificio illuminato a led, con pannelli fotovoltaici, climatizzazione estiva e invernale e domotica per abbattere i consumi. Nell’hub pubblico su due piani troveranno spazio il punto vendita, la caffetteria e sale riunioni polifunzionali. Nei due blocchi gemelli riservati alle residenze, sempre su due piani, per 475 metri quadri ciascuno, sei camere con servizi e cucina, pensate per i ragazzi rimasti senza famiglia o per quei genitori che, non essendo più in grado di gestire il proprio figlio, possono trovare qui una soluzione affidabile. Notevole lo spazio esterno, 3mila metri quadri di verde con playground, orto didattico, un’agora per gli eventi, un campo polivalente e una piccola torre da rampicata. Un centinaio gli alberi piantati: non mancherà il giardino sensoriale con erbe aromatiche. I percorsi pedonali saranno in calcestruzzo drenante per contenere le temperature a terra, gli arredi in metallo e legno.

Lo spunto è nato dalla famiglia Artini, che ha donato il terreno. "La ragione? – ha spiegato Alessandro Artini – è legata a mio figlio. L’incidenza dell’autismo è alta. Un bambino ogni 80. Su 50mila abitanti, i numeri non lasciano indifferenti. Sono tante le famiglie silenziose, come lo è stata la mia. Bisogna guardare al dopo e anche oltre. Preparare il futuro di questi ragazzi. I genitori invecchiano, i ragazzi da adulti diventano invisibili, le problematiche invece di ridursi, aumentano. Il Campus è la risposta per le famiglie fragili. C’è bisogno di strutture come questa, con persone, risorse, percorsi". "L’obiettivo non è ghettizzare – ha tenuto a precisare Simona Dei, direttore sanitario –, ma valorizzare le competenze che questi ragazzi hanno, creare ambienti dove prepararli ad una vita quanto più autonoma possibile". "L’idea – ha concluso il direttore generale, Valerio Mari – è innovativa. La struttura avrà percorsi riabilitativi, abilitativi formativi ed educativi di grande impatto anche da un punto di vista sociale. Sarà un sostegno alle famiglie. E non solo".