YLENIA CECCHETTI
Cronaca

"Noi albergatori in regola strangolati dall’abusivismo"

Il gestore del ‘Fiorino’ a Capraia e Limite spiega la chiusura degli hotel di zona

Elio Giuntini con la figlia Elena

Capraia e Limite, 10 aprile 2016 - "Il turismo? Danneggiato da tutti quei portali online (vedi il gettonatissimo Airbnb) che mettono in contatto le persone in cerca di un alloggio per brevi periodi, con il privato che dispone di uno spazio extra da affittare. E' un sistema dove l’abusivismo regna sovrano. A pagarne le spese siamo noi albergatori, gli unici in regola. Con dei costi elevati da sostenere per aprire e mantenere una struttura e obbligati per legge a fornire determinati servizi che certo non si trovano in b&b e affittacamere improvvisati".

Se il turismo non ingrana come dovrebbe e se a Montelupo gli hotel chiudono i battenti (dopo Tonio, Baccio che però riaprirà a breve con una nuova gestione) i motivi vanno ricercati soprattutto nella concorrenza sleale. La pensa così Elio Giuntini, titolare dell’hotel I’Fiorino di Capraia e Limite che tornando sulla recente chiusura dello storico hotel di via Roma a Montelupo, fornisce una sua lettura dei fatti. «I dati a disposizione del Comune sono falsati, incompleti, non corrispondono alla realtà. Il motivo? Tutto questo proliferare di strutture ricettive camuffate che non registrano le presenze e non fanno pagare neppure la tassa di soggiorno. C’è una fetta di visitatori invisibili agli occhi dell’amministrazione, che non può controllarne la permanenza sul territorio». A 400 metri dalla stazione di Montelupo-Capraia, I’Fiorino accoglie spesso ospiti interessati alla città della ceramica. «Siamo nel comune di Capraia e Limite ma i nostri clienti mangiano a Montelupo, frequentano i negozi di Montelupo; facendo due calcoli – prosegue Giuntini- con le chiusure di Tonio e del Baccio, noi come il Granducato (unico hotel a Montelupo, ndr) avremmo dovuto essere al completo almeno nei periodi di alta stagione. Invece no; il web è intasato di offerte non autorizzate e low cost alle quali però non corrisponde un aumento proporzionale del flusso turistico». Aprire un hotel nelle nostre zone, o rilevarlo «è un atto di coraggio» secondo Giuntini, che ricorda come «un tempo le condizioni fossero diverse. Le imprese stanno diminuendo e con quelle l’interesse, l’attrattiva. Per non parlare del drastico calo di addetti nel settore ceramica. Ci si salva solo se inseriti nel circuito fiorentino. Se si viene considerati come periferia di Firenze, appetibili per la posizione che abbiamo rispetto al capoluogo».