Agostino, Totti e il trionfo di Ginevra a Venezia

L’empolese Bruscino ha sbaragliato la concorrenza al Premio Rodolfo Sonego, per sceneggiature di commedie alla Mostra del cinema

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EMPOLI

Roma, stagione calcistica 200910. Agostino è un ragazzo di borgata, cresciuto dal padre a pane e calcio. Unica fede: Francesco Totti. Quando il poster del suo idolo prende vita, Agostino viene messo a dura prova: se vorrà veder vincere la Roma, dovrà tifare Lazio per tutta la stagione. Alla fine, grazie al padre, capirà cosa significa vincere davvero. "Roma Mon Amour" ha sbaragliato la concorrenza al Premio Rodolfo Sonego, importante concorso per sceneggiature di commedia nell’ambito della 79° Mostra del Cinema di Venezia. E la sceneggiatrice è empolese. Sul podio Ginevra Bruscino che all’Hotel Excelsior ha presentato il cortometraggio realizzato con il collega Lorenzo Fontana, scelto tra i 9 finalisti ed arrivato in finale dopo essere stato selezionato tra più di cento lavori candidati.

Ginevra, è nata lo stesso giorno di Kubrick. Un segno?

"Mi piace pensare che possa essere di buon auspicio".

Ci racconti di lei.

"33 anni, ex studentessa del liceo classico Virgilio di Empoli e da un po’ approdata a Roma. Sentivo il bisogno di allontanarmi da casa e ho scelto di trasferirmi lì, forse proprio per avvicinarmi al cinema".

Com’è nata la passione per questo mestiere? Ha sempre saputo di volerlo fare?

"Sta sbocciando, non è nata con me. Sto ancora cercando di capire se questo mondo può fare per me e io per lui".

Ha modelli ai quali si ispira? "Sono cresciuta vedendo i film di Totò, amo molto la commedia all’italiana e ho una passione per Francesco Nuti. Fuori da qui ammiro senz’altro il cinema inglese: da Hitchcock a Loach, sono molto legata agli anni ‘90-2000 di The Full Monty, This is England, East is East, Quattro matrimoni e un funerale, fino ad arrivare a prodotti più recenti come Love Actually, e a serie come Fleabag, Derry Girls, Sex Education".

È la sua seconda volta a Venezia…

"La prima è stato per aver vinto il premio BookCiak, Azione! nel 2020, e anche questa volta abbiamo provato la soddisfazione nel veder riconosciuto il nostro lavoro da chi ne sa più di noi. Il Sonego ci ha dato la possibilità di riflettere sulla storia che abbiamo scritto, essere seguiti da dei tutor per modificarla, e darle una locandina grazie agli illustratori con cui abbiamo collaborato".

Com’è nata l’idea di "Roma Mon Amour"?

"L’ho scritto insieme al mio collega, un lavoro di squadra: abbiamo cominciato a parlare di sport, di che cosa significa essere tifoso, e da lì ci siamo chiesti fino a che punto ci si può spingere per amore della propria squadra. Lorenzo, da romanista sfegatato, ha cominciato a parlarmi di una stagione particolare della Roma, in cui è stata ad un passo dallo scudetto, che è quella del 20092010 e che è anche l’anno in cui si svolge la nostra storia. Da lì abbiamo continuato a lavorare sui personaggi e piano piano ha preso forma Roma Mon Amour".

Celebrities avvistate alla Mostra del Cinema?

"Nessuna. Ho visto solo tanti film".

Sogni nel cassetto?

"Riuscire a stare dietro alla macchina da presa".

Ylenia Cecchetti