Addio commosso a Ferruccio Laffi. Ultimo superstite di Monte Sole

FUCECCHIO Onori all’ultimo superstite della strage nazifascista di Monte Sole. Un fiume di persone in questi giorni ha reso omaggio alla...

Onori all’ultimo superstite della strage nazifascista di Monte Sole. Un fiume di persone in questi giorni ha reso omaggio alla memoria di Ferruccio Laffi, morto lo scorso 10 gennaio all’età di novantacinque anni, superstite della strage nella quale furono uccisi quattordici suoi familiari. In occasione dei funerali, che si sono tenuti domenica a Marzabotto, anche il Comune di Fucecchio è stato presente con l’assessore Valentina Russoniello per ricordare un uomo che nella propria vita ha voluto essere testimonianza vivente di una delle più efferate stragi della storia. Tanti, infatti, i messaggi di cordoglio, tra cui quelli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della senatrice Liliana Segre.

"Ferruccio trovò in sé la forza di portare in Italia e in Europa la sua testimonianza e la sua denuncia, insieme alla richiesta di giustizia per le famiglie dei sopravvissuti – ha scritto Segre -. Una vita lunga e intensa, segnata prima dal dolore e poi dal dovere della verità e della giustizia. Noi sopravvissuti lo dobbiamo a tutti quanti ebbero stroncata la loro esistenza, pur di niente colpevoli se non di essere nati".

In un passaggio dell’omelia, anche il celebrante Cardinale Zuppi ha sottolineato l’importanza del lascito di Laffi: "Ferruccio ci consegna un testamento chiedendoci di essere comunità, come attorno a lui si formarono molte amicizie. Legami che non vanno perduti perché l’odio divide e distrugge". Parole alle quali ha voluto unirsi anche l’assessore Valentina Russoniello: "Stiamo perdendo le testimonianze dirette per ovvie ragioni anagrafiche, quelle persone che con grande umanità e dignità hanno portato dentro un peso più grande di loro, le ferite della violenza dettata dall’ideologia che annienta e distrugge la persona. Dobbiamo raccogliere il testimone di Ferruccio Laffi e portare avanti la memoria, non come semplice esercizio stilistico bensì come trasmissione di valori e radici".