REDAZIONE EMPOLI

"Accorpare o smembrare classi? Inaccettabile"

I genitori della seconda F del liceo linguistico scrivono al ministro Azzolina: "Studenti e insegnanti devono poter tornare a scuola".

EMPOLI

"Che dopo tutto questo (e il riferimento è al lockdown e ciò che ha comportato ndr), anziché consentire di tornare a un normale percorso scolastico, magari con la voglia di recuperare anche con sacrificio il tempo perduto, si pensi ad accorpare o smembrare le classi, riteniamo sia inaccettabile". E’ l’analisi dei genitori della seconda F del liceo linguistico Virgilio che hanno messo nero su bianco riflessioni e richieste in una lunga lettera inviata agli attori che, a vario titolo, hanno un ruolo più o meno da protagonisti in merito al futuro prossimo degli studenti. Vedi il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e con lei, fra gli altri, il presidente della Regione Enrico Rossi, il dirigente scolastico reggente Gaetano Flaviano, e il delegato all’istruzione dell’Unione, Simona Rossetti.

Quello che non va giù ai genitori, che parlano attraverso le loro rappresentanti Cristina Ghizzani e Susanna Rovai, è "la paventata prospettiva di smembramento o di accorpamento di alcune classi del nostro istituto, tra le quali quella dei nostri figli. Dalla dirigenza abbiamo appreso che questa sciagurata possibilità discende dei criteri numerici relativi al numero iscritti e al correlato organico dei docenti stabiliti dall’ufficio scolastico regionale, per il nostro ambito territoriale. Riteniamo che tali indirizzi siano assolutamente da correggere perché in palese contrasto con le misure di contenimento del contagio, adottate nell’ambito della pandemia Covid19, che ispirano le linee guida e i protocolli del ministero dell’Istruzione, tutti tesi a ridurre il numero dei ragazzi in compresenza nelle aule".

Le rappresentanti citano pure "l’emendamento, approvato in V commissione Bilancio alla Camera al testo del Decreto rilancio, di cui è imminente la conversione in legge, che prevede la possibilità di "derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe, per ciascun ordine e grado di istruzione" sino a oggi previsto. Sussistendo questa possibilità, il perseverare in scelte di segno opposto sarebbe incomprensibile". Anche perché, si legge nella lettera inviata anche all’ufficio scolastico regionale, al presidente dell’Unione Alessio Falorni e al presidente del consiglio dell’Unione, Niccolò Macallè, oltre che al sindaco Brenda Barnini, "vi sarebbe un’evidente violazione dei protocolli di sicurezza sanitaria". Il tutto senza dimenticare "gli effetti negativi che ciò avrebbe sull’organizzazione della didattica e sulla continuità del percorso formativo – sottolineano – Nell’anno scolastico appena concluso i nostri figli, insieme ai loro insegnanti, hanno già dovuto subire le difficoltà della didattica a distanza, imposta dall’emergenza sanitaria. Crediamo che tale modalità possa essere per il futuro un’integrazione della didattica frontale ma non possa sostituirla".

L’obiettivo per il prossimo anno scolastico "deve essere il ritorno a scuola di tutti gli studenti e dei loro insegnanti in sicurezza" anche alla luce del fatto che "l’esperienza complessa del lockdown lascerà una traccia profonda e indelebile nei nostri figli, sia da un punto di vista psicologico che da quello dei deficit formativi che si sono determinati". Da qui la volontà di "intraprendere iniziative di informazione e denuncia. E facciamo appello a voi perché possiate fare tutto quello che è nelle vostre possibilità e nel vostro ruolo".

Samanta Panelli