DAMIANO NIFOSI'
Cronaca

A nuoto attraverso lo Stretto: "Ho sfidato me stesso..."

Maurizio Bottoni, 56 anni, ha affrontato il mare dalla Sicilia alla Calabria. Il messaggio positivo: "Allenarsi fa bene alla salute e non soltanto fisica".

Maurizio Bottoni al momento della consegna del riconoscimento

Maurizio Bottoni al momento della consegna del riconoscimento

di Damiano Nifosì

Nella splendida cornice dello stretto di Messina, lì dove mar Tirreno e Ionio si abbracciano, si è tenuta da poco la nona giornata – a fronte delle diciassette previste – della “Traversata dello Stretto amatoriale“, una manifestazione sportiva non agonistica dove chiunque può mettersi in gioco, sfidando il mare in un percorso di 3,5 chilometri che va dalla spiaggia di Torre Faro di Messina, per concludersi poi sulla spiaggia di Cannitello, in provincia di Reggio Calabria. Ha preso parte a questa traversata anche Maurizio Bottoni, 56enne di origine lombarda ma toscano d’adozione, in quanto residente qua da venti anni e ora segnatamente a Vinci. Bottoni è il titolare dei centri fitness Link Palestre, che hanno tre sedi sul nostro territorio fra Empoli, Vinci e Gambassi Terme, nonché referente nazionale del settore fitness e wellness di Asi-Associazioni sportive italiane. Il pane quotidiano di chi fa questa professione, spiega, è parlare di sport e salute, che sono anche due dei motori principali della prova sportiva marittima alla quale ha preso parte.

"La scorsa settimana ho effettuato la traversata dello stretto di Messina amatoriale, è un’idea che ho già dall’anno scorso quando ne sono venuto a conoscenza per la prima volta – spiega lo stesso Bottoni –. Sono da sempre uno sportivo, ho un passato da atleta di triathlon e ho ricominciato a nuotare l’anno scorso: la particolarità di questa manifestazione è il fatto che riesca a mettere insieme un contesto territoriale unico con una prova dura ma soddisfacente e soprattutto aperta a tutti".

Proprio la natura non competitiva della traversata fa sì che ad essere messi in risalto siano i valori dello sport come veicolo di salute e sfida personale: "Ho completato la traversata, lunga tre chilometri e mezzo, in 46 minuti, arrivando quarto su ventotto partecipanti, ma la cosa bella è che non c’è una classifica finale né un premio – prosegue –. Il motto dell’evento, infatti, è ‘Io c’ero e ho vinto lo Stretto’, perché ognuno lo vince a modo suo. Se l’ho fatto io, possono farlo tutti".

Non è certo un’impresa alla quale arrivare impreparati, ma a tal proposito ci pensa l’organizzazione dell’evento che mette a disposizione una lunga lista con esercizi per l’allenamento, vere e proprie tabelle di marcia da seguire per tutti i curiosi che vogliono cimentarsi in questa sfida contro il mare, oltre a un barcaiolo che guida ogni singolo partecipante, precedendolo nel percorso, ma anche medici, giudici e cronometristi.

Con questa preparazione, garantisce Bottoni, tutti possono avvicinarsi all’evento: "Penso davvero che chiunque possa farlo, non serve essere atleti professionisti: basta avere la giusta determinazione e forza di volontà. Tra i partecipanti, ad esempio, c’era un ragazzo che l’ha fatta con boccaglio e pinne: questo perché l’importante è partecipare, e la vera sfida è contro sé stessi. Io, dal canto mio, sono rimasto estasiato dall’evento: sto già preparando il materiale necessario per la partecipazione dell’anno prossimo".