MONICA PIERACCINI
Economia

Sciopero 22 dicembre: possibili disagi nel commercio

Per la giornata di venerdì Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uilutcs hanno proclamato lo sciopero del settore che comprende anche turismo e ristorazione a sostegno del rinnovo di dieci contratti nazionali

Una recente manifestazione dei sindacati del commercio a Firenze

Firenze, 21 dicembre 2022 – Sono oltre 500mila i lavoratori toscani che attendono il rinnovo dei contratti nazionali del commercio, turismo e ristorazione. Per questo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero per la giornata di venerdì 22 dicembre. Previste manifestazioni interregionali a Milano, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari, mentre la Toscana sarà a quella che si svolgerà nella capitale, con ritrovo alle 9.30 in piazza Esquilino e comizio finale in piazza Santi Apostoli.

“Saranno tanti lavoratori e lavoratrici del settore - dicono le tre sigle sindacali - che in treno, pullman o mezzi propri andranno dalla nostra regione alla manifestazione”. I sindacati si aspettano un’alta adesione, quindi sono possibili disagi in negozi, supermercati, ristoranti, nelle mense, anche quelle scolastiche, nell’ultimo giorno in classe prima delle vacanze natalizie. 

Le ragioni della protesta

I dieci contratti nazionali non rinnovati sono quelli del terziario, cioè servizi alle imprese, della distribuzione moderna organizzata e della distribuzione cooperativa, e inoltre: alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, che interessa mense ospedaliere e scolastiche, autogrill e simili, agenzie di viaggio e aziende termali. Settori diversi tra loro, per stipendi e diritti. Per esempio “nel turismo , nelle mense e nelle terme - accusano i sindacati - si annovera il precariato più diffuso, con la stragrande maggioranza di contratti stagionali e a termine, con contratti di lavoro che spesso non superano le 20 ore settimanali che a fatica raggiungono i 700 euro mensili lordi”. E' in questi settori, inoltre, che lavorano soprattutto le donne, che rappresentano il 70% della forza lavoro, con una presenza rilevante di part time, per ragioni familiari e non solo.

Le richieste dei sindacati

Con la giornata di sciopero, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs intendono “sollecitare la chiusura dei negoziati, denunciare lo stallo delle trattative e l’ormai insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori, mentre i settori del terziario e del turismo registrano una ripresa e un aumento dei fatturati”. I sindacati chiedono un aumento di 300 euro, collegato all’indice dei prezzi al consumo, “mentre le controparti nicchiano”. “Confesercenti ad esempio – scrivono in una nota le tre sigle - vuole ampliare la flessibilità dei lavoratori e Confcommercio arriva addirittura a fare proposte peggiorative come una riduzione su permessi, scatti di anzianità e quattordicesima mensilità”. Questo il messaggio che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs rivolgono alle associazioni imprenditoriali di settore: “Non c’è più spazio e tempo per tattiche dilatorie o espedienti volti a eludere un’assunzione di responsabilità da parte delle imprese e delle loro associazioni di rappresentanza”.