Economia, i distretti toscani accelerano: +6,4%

I dati del "Monitor" realizzato da Intesa San Paolo. Nell'ultimo trimestre 2018 la crescita è stata più che doppia di quella nazionale

Lavoro in industria (Ansa)

Lavoro in industria (Ansa)

Firenze, 16 aprile 2019 - Segnali positivi per l'economia toscana arrivano dalla ricerca  sui distretti realizzata dalla Direzione studi e ricerche di Intesa San Paolo. In particolare, l'ultimo trimestre è stato positivo con una crescita tendenziale pari al 6,4%, più che doppia della media dei distretti italiani (2,9%).

Dal Monitor dei Distretti emerge come il 2018 si sia chiuso con un valore di esportazioni superiore ai 16 miliardi in crescita di 437 milioni rispetto all’anno precedente (+2,8%). Anche l’analisi di lungo periodo evidenzia come le specializzazioni distrettuali toscane abbiano registrato una variazione media nel periodo 2008-2018 doppia rispetto al dato italiano, con una crescita del 4% rispetto al 2,1% del totale distretti.

Tra i 18 distretti toscani monitorati, la metà si distingue per un incremento nelle esportazioni nel 2018 rispetto al 2017: l’incremento maggiore è quello della pelletteria e calzature di Firenze che è cresciuto di 488 milioni e supera i 4,2 miliardi (+12,9%), seguito dal distretto del cartario di Lucca (+182 milioni; +16,5%) trainato dalla componente meccanica, dalla nautica di Viareggio (+90 milioni; +15,6%) che ritorna sui valori di export pre-crisi, dal tessile e abbigliamento di Prato (+34 milioni; +1,9%) e nel comparto agro-alimentare dai vini dei colli fiorentini e senesi (+30 milioni; +4,4%).

Sempre con un miglioramento rispetto al 2017 si distinguono le calzature di Lamporecchio (+10 milioni; +8,2%), la camperistica della val d’Elsa (+8 milioni; +1,3%), il florovivaistico di Pistoia (+7 milioni; +3,1%) e la ceramica di Sesto Fiorentino (+4 milioni; +12,8%). Nell’altra metà dei distretti, che segnano un calo rispetto all’anno precedente, si evidenzia la pelletteria e calzature di Arezzo (-158 milioni; -25,8%), l’olio toscano (-68 milioni; -9,8%), l’abbigliamento di Empoli (-67 milioni; -4,9%), la concia e calzature di Santa Croce (-34 milioni; -3,7%) le calzature di Lucca (-30 milioni; -16%), il tessile e abbigliamento di Arezzo (- 15 milioni; -4,3%) e il mobile imbottito di Quarrata (-10 milioni; -10%).

Leggere flessioni per il marmo di Carrara (-18 milioni; -2,4%) e l’oreficeria di Arezzo (-15 milioni; -0,8%). Le esportazioni verso la Svizzera superano i 2,5 miliardi di euro grazie a una crescita di 581 milioni (+29,8%) trainata in particolare dai poli del lusso che utilizzano questo mercato come hub logistico. A seguire si posizionano Stati Uniti (1,9 miliardi) e Francia (+1,8 miliardi) sostanzialmente in linea con il dato 2017. Se estendiamo l’analisi al lungo periodo, si evidenzia una sostanziale stabilità tra il 2008 e il 2018 della quota esportata dai distretti toscani verso i paesi emergenti (circa il 30%), ma una significativa ricomposizione del peso tra i paesi emergenti vicini, che si riduce di 6 punti, a favore di quelli più lontani, che invece aumenta di 4 punti.

Anche per il Polo Farmaceutico toscano il quarto trimestre si caratterizza per tassi di crescita significativi (+55%) e supera i 2,5 miliardi di esportazioni dei quali circa la metà concentrati verso gli Stati Uniti e Francia.