Intesa Sanpaolo, frena l'export toscano. Ripresa attesa a metà 2024

Nei primi nove mesi del 2023 i distretti tradizionali e i poli tecnologici della Toscana hanno realizzato circa 23 miliardi di euro di esportazioni, in crescita del 6,7%, ma dal secondo trimestre è iniziato il calo. In crescita l’export dei distretti di Arezzo

Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo

Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo

Firenze, 29 gennaio 2024 – Non sarà un anno «brillante» per l'export toscano, che, dopo la frenata registrata nel secondo (-9,9%) e nel terzo (-11,7%) trimestre 2023, «tornerà su un sentiero di crescita a partire dalla seconda metà 2024, quando l’attenuazione dell’inflazione libererà potere d’acquisto a favore dei consumi e consentirà un primo allentamento delle misure restrittive di politica monetaria, con effetti positivi sulla dinamica della domanda di beni di investimento in Europa e negli Stati Uniti». E' quanto emerge dal monitor dei distretti elaborato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Nei primi nove mesi 2023, le esportazioni dalla Toscana hanno raggiunto i 23 miliardi di euro, in crescita del 6,7% rispetto al 2022 (meglio del +2,7% a livello nazionale), con il sistema moda che resta il più rilevante, con circa 12 miliardi di euro di esportazioni realizzate da gennaio a settembre 2023, ma che, essendo in sofferenza, contribuisce alla frenata delle esportazioni.

L'andamento nei distretti toscani della moda

La flessione record di esportazioni nel sistema moda è quello del distretto delle calzature di Lucca, che tra gennaio e settembre 2023 ha perso il 14%, pari a 13 milioni in meno rispetto ai primi nove mesi 2022. Sul totale delle esportazioni del comparto le calzature di Lucca pesano pochissimo, lo 0,4%. Più preoccupante, invece, il calo del distretto della pelletteria e calzature di Firenze, che ha perso quasi 552 milioni di export sullo stesso periodo 2022, con una flessione del -10,7%. In calo del -8,8% le esportazioni del distretto della concia e calzature di Santa Croce, quelle del distretto dell'abbigliamento di Empoli, che si riducono di oltre 158 milioni, cioè del -7,8%, e del tessile abbigliamento di Prato, con -5,8%.

I segni più arrivano invece da Arezzo. Il distretto dell'oreficeria si conferma, positivo in tutti i trimestri e con 2,4 miliardi di euro incrementa di 96 milioni le esportazioni rispetto al periodo gennaio-settembre del 2022 (+4,1%). «In particolare, il distretto – si legge nell'indagine di Intesa Sanpaolo - ha saputo cogliere la dinamica positiva della domanda turca, (+16% in quantità secondo le statistiche del World Gold Council) con un balzo delle esportazioni del 57% che hanno portato mercato a diventare il secondo sbocco commerciale». In crescita, sempre ad Arezzo, il tessile abbigliamento (+5,6%) e pelletteria e calzature (+12,1%).

Secondo il monitor, «i distretti del sistema moda toscano sono caratterizzati dall’elevato inserimento delle maison del lusso che, in virtù delle politiche distributive di volta in volta adottate, possono condizionare l’andamento dell’interscambio commerciale: infatti, si può osservare, come sia la filiera della pelle che quella dell’abbigliamento mostrino importanti contrazioni delle vendite verso la Svizzera, che rappresenta un hub logistico per queste specializzazioni, e al tempo stesso maggiori flussi verso la Francia (nazione di origine dei principali operatori) e per i mercati asiatici (soprattutto Cina), che probabilmente prima non erano serviti direttamente». Per quanto riguarda invece i settori dell'abbigliamento e della filiera pelle si rileva, a livello nazionale, «un importante incremento delle esportazioni da Milano (+1 miliardo; +16%), che compensano i cali subiti da province distrettuali come Firenze (-709 milioni) e Vicenza (-206 milioni); non è dunque da escludere che quanto osservato possa essere la conseguenza di modifiche nelle scelte logistiche delle case del lusso». Kering, ad esempio, ha recentemente realizzato un importante investimento nell’hub di Trecate, che potrà avere effetti non trascurabili sull’evoluzione dell’export di beni del lusso nei diversi territori italiani».

Cosa è successo negli altri distretti

La crescita delle esportazioni nei primi nove mesi è stata trainata principalmente dai poli della farmaceutica e biomedicale, che hanno realizzato esportazioni per 5,5 miliardi di euro, con un incremento di oltre 2 miliardi (+58,3%), con tassi di crescita che si sono mantenuti elevati in tutti e tre i trimestri. Il mercato principale che ha sostenuto questo risultato sia per la farmaceutica sia per il biomedicale è quello americano. Le esportazioni della farmaceutica hanno mostrato una buona dinamica anche verso Francia (+16%) e Polonia (+30,2%), mentre per il polo del biomedicale si è registrata una crescita significativa verso la Svizzera. Andamento positivo anche per la filiera agro-alimentare, con una crescita nei primi nove mesi del 2023 dell’1,6%, pari a un incremento di esportazioni di circa 25 milioni di euro. In questo comparto spicca in positivo il distretto dell’olio toscano, che con 692 milioni di euro di esportazioni registra una crescita del +11,6%. Ciò per un incremento della domanda nel mercato americano, ma anche dalla Spagna, probabilmente legato al forte calo nella produzione della campagna precedente. Il distretto del florovivaistico di Pistoia conferma il valore di esportazioni dei primi nove mesi del 2022 e raggiunge il valore di 285,4 milioni di euro, mentre il distretto dei vini dei colli fiorentini e senesi segna un calo del -7,1% maturato nel mercato nordamericano. Particolarmente brillante anche il comparto dei mezzi di trasporto, con una crescita che ha interessato sia la nautica di Viareggio (+16%), che la camperistica della Val d’Elsa (+29,4%). Battuta d’arresto per il cartario di Lucca, il cui valore delle esportazioni scende a 1,1 miliardi di euro (-5,9%), dovuto al calo delle vendite verso la Spagna (-32,8%), solo in parte compensate dalle maggiori esportazioni verso la Polonia (+27,1%). Tra i distretti del sistema casa, il marmo di Carrara registra un calo del -6,7%, che si articola in un -5,2% per il marmo grezzo e del -7,9% per la componente lavorata e una crescita importante nel comparto delle macchine per il settore estrattivo (+25%). La riduzione delle delle esportazioni di pietra lavorata verso gli Stati Uniti è infatti solo in parte compensata da commesse indirizzate agli Emirati Arabi, Marocco e India; per la pietra grezza l’impatto principale è legato alle esportazioni verso la Cina.

Nocentini, Intesa Sanpaolo: “Buona tenuta dei distretti toscani”

«I distretti della Toscana – commenta Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo - confermano anche nel 2023 una buona tenuta, grazie alla loro elevata competitività, alla qualità distintiva delle produzioni, ma soprattutto alla capacità di cogliere le evoluzioni in corso e di trasformare il proprio business in ottica Esg (acronimo inglese che indica i trre fattori da considerare per fare investimenti sostenibili, ndr). Proprio per accompagnare questo tipo di sviluppo abbiamo di recente istituito il Laboratorio Esg a Firenze, che insieme alle iniziative finanziarie e di consulenza contribuisce ad accompagnare le piccole e medie imprese del territorio a perseguire obiettivi di sostenibilità”.