Monica Pieraccini
Economia

Intesa Sanpaolo, Gros-Pietro: “Il 2024 è l'anno della ripresa”

Patuelli (Abi): “Basta stringere la cinghia, ‘sviluppo’ è la parola chiave della prossima legge di bilancio”. A Firenze la tavola rotonda sul tema 'Etica e economia'

Fondazione Spadolini, tavola rotonda Etica ed economia (Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Fondazione Spadolini, tavola rotonda Etica ed economia (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 5 ottobre 2023 – La ripresa? Nel 2024. A scommettere sul prossimo anno è Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, che oggi è intervenuto a Firenze ad una tavola rotonda su 'Etica e economia' organizzata dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia in collaborazione con Banca d'Italia. "Per Intesa Sanpaolo questo 2023 - ha detto - è stato un anno che è andato meglio di come era previsto all'inizio. C'è un rallentamento dell'economia, ed era prevedibile perché tutte le banche centrali, compresa la Bce, stanno lottando contro l'inflazione. Hanno aumentato i tassi e questo non può che far rallentare l'economia”. “Le nostre previsioni - ha aggiunto - sono che sarà un rallentamento temporaneo e si ricomincerà a crescere l'anno prossimo".

I sacrifici sono già stati fatti, ha sottolineato Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria italiana, e nella prossima legge di bilancio occorre puntare sullo “sviluppo”. “Posto che le normative europee ci condizionano tutti, bisogna ridurre gli stock dei debiti pubblici che sostanzialmente in tutti i Paesi europei sono cresciuti negli anni della pandemia in maniera accentuata". “Occorre – ha precisato – una ripresa dello sviluppo più cospicua, innestare circoli virtuosi che possano produrre non ulteriori debiti pubblici, ma ulteriore benessere e senza stringere la cinghia ulteriormente”. Nel corso del suo intervento nella sala Spadolini, Patuelli ha sottolineato anche che siamo in una fase in cui “occorre più etica”. “L'Italia vive un eccesso di trasandatezza morale anche con dei distinguo scarsamente ammissibili, non solo in termini di morale, ma anche e soprattutto in termini di diritto. Più etica, quindi, in tutte le azioni della nostra vita”.

Intelligenza artificiale: a rischio un posto di lavoro su due

Secondo un recente rapporto del World Economic Forum, nei prossimi cinque anni, con la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale, saranno creati 69 milioni nuovi posti di lavoro, ma se ne perderanno 83 milioni. “Se nel lungo periodo potrà portare a miglioramenti, nel breve l'intelligenza artificiale avrà un impatto dirompente. Il centro studi Bruegel - ha sottolineato Gian Luca Trequattrini, funzionario generale della Banca d'Italia, che nel suo intervento ha analizzato il rapporto tra etica, finanza ed intelligenza artificiale - stima che nei principali Paesi europei, inclusa l'Italia, il 50 per cento dei posti di lavoro è a rischio di essere affidato all’intelligenza artificiale”. E dunque tolto all'uomo. “L'IA - ha spiegato -consente infatti anche l'automazione di attività non manuali. Ridisegna i processi produttivi anche in campi in cui l'intervento umano era considerato decisivo e lo fa con grande velocità”.