LUIGI CAROPPO
Economia

Toscana, l’export va. L’analisi degli scenari: “Le aziende generano valore, ora la sfida dell’innovazione”

Tito Nocentini, direttore regionale Banca Intesa Sanpaolo: “Necessaria la politica delle infrastrutture”. La Multiutility, la Borsa e le altre realtà

Tito Nocentini, direttore regionale Banca Intesa Sanpaolo

Tito Nocentini, direttore regionale Banca Intesa Sanpaolo

Firenze, 1 maggio 2024 – Direttore Tito Nocentini, Toscana, luci e ombre per la locomotiva del Centro Italia.

"In Toscana abbiamo una capacità di reazione straordinaria che sta nella società civile e nel fare impresa, che spiegano i successi del passato e su cui costruire anche quelli futuri - sottolinea il direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo - Un esempio su tutti: l’alluvione di novembre ha colpito durissimo, ma in pochi mesi tutto il distretto pratese è ripartito. Seppur in un contesto non semplice e in presenza di una catastrofe, come quella di Prato, la struttura produttiva della Toscana si è dimostrata molto forte. Come regione prevalentemente esportatrice, siamo cresciuti nel 2023 nei distretti a doppio passo rispetto ai distretti nazionali: il 4,4% contro il 2,3%".

Questione infrastrutture.

"Aiuterebbe un’attenzione alla politica delle infrastrutture per rendere ancor più interessante l’investire in Toscana. Abbiamo davanti ancora un periodo non brevissimo in cui i fondi del Pnrr possono sostenere i progetti di infrastruttura regionale. Riuscire ad avere una progettualità su questi ambiti, corroborata dalle disponibilità dei fondi nazionali, è un’opportunità per chiunque oggi voglia sviluppare una visione nell’interesse generale dell’economia e della collettività della nostra regione. Come banca, in Toscana abbiamo accompagnato oltre 885 imprese clienti ad aggiudicarsi bandi finalizzati a obiettivi del Pnrr".

Bene meccanica, farmaceutica e nautica. Al palo la moda.

"Il 2023 è stato un anno d’oro per la farmaceutica. Abbiamo fatto più fatica nel sistema moda e lusso seppur vada tenuto conto della crescita importante degli ultimi 15 anni. E a valle di una domanda che era cresciuta molto post Covid, è plausibile dover affrontare alcuni trimestri più riflessivi, ma solo in alcune parti del distretto fiorentino e nell’ambito di alcune maison, senza che questo debba essere valutato come una crisi sistemica. Ad esempio, il sistema moda aretino nel 2023 è cresciuto rispetto al 2022 e se sull’asse Firenze-Arezzo le grandi firme continuano ad investire, vuol dire che siamo di fronte a un rallentamento della domanda, ma la prospettiva di medio termine permane positiva. Tra gli altri distretti la cantieristica e la nautica vanno molto bene in termini di export. Anche la camperistica ha ottimi risultati. Nell’agroalimentare ci sono dinamiche diverse, con l’olio che in termini di valore va molto bene. Il cartario nel 2023 ha rallentato rispetto al 2022, anno irripetibile per quantità e prezzo, che poi ha subito un effetto della normalizzazione dei prezzi. Sul turismo in termini di valore siamo molto superiori al 2019. Rispetto a un anno fa, ci sono più settori in cui la situazione va letta in un contesto dinamico che può portare a dover affrontare qualche problematica, ma nel complesso il sistema Toscana dà tranquillità oggi e in prospettiva".

La vera novità nello scenario toscano è la nascita della multiutility dei servizi pubblici. Un soggetto che chiama investimenti e prevede l’entrata in Borsa. Che ne pensa?

"In una logica multiservizi allargata, come regione non arriviamo a fare da apripista. Abbiamo gli esempi di Lombardia, Piemonte e Lazio, che si sviluppano in un decennio e ci insegnano storie di successo perché sono riuscite a migliorare il servizio, a sostenere gli investimenti e a dare anche ritorno a chi ha investito nel capitale, di natura privata o pubblica. Un modello a cui ispirarsi che vede in Toscana la necessità di trovare un equilibrio nell’interesse generale, una sfida della politica. Mentre l’accesso ai capitali tramite la Borsa è utile se la possibilità di un’impresa di poter sviluppare il proprio business passa attraverso un salto dimensionale, in termini di capacità di attrarre risorse finanziarie e sostenere gli investimenti. Un percorso che conosciamo bene perché accompagniamo numerose imprese nel programma Elite Lounge che, con l’ecosistema di Euronext, aiuta le piccole e medie imprese a entrare in Borsa. Ritorno dunque agli esempi delle altre regioni che ci danno una chiara lettura di quali sono stati i disegni, la visione e il successo delle multiutility italiane. La storia della Toscana è nella penna di chi la scrive".

Le imprese e in particolare le Pmi sono di fronte a due sfide. Transizione green e digitale e nuove tecnologie.

"Rispetto a 5 o 10 anni fa, la struttura imprenditoriale manifatturiera ha aziende più patrimonializzate con maggiore capacità di generare valore. Il Covid ha imposto un atteggiamento più consapevole e prudente nella gestione della finanza e ha fatto uscire il settore manifatturiero molto più solido di quando è entrato nella pandemia. Grazie alla liquidità accumulata in quel periodo, le aziende stanno investendo ancora oggi. Con le opportunità di Transizione 5.0 le aziende toscane possono impostare la spinta per una crescita futura del business portando l’attenzione all’innovazione digitale dei processi produttivi, al risparmio energetico e alle energie rinnovabili. Con l’arrivo dei regolamenti attuativi in tempi rapidi, sarà possibile da qui al 2025 avere tante risorse per sostere questa fase di investimento".

Le imprese hanno bisogno del mondo del credito.

"Il nostro supporto nel 2023 è stato di 1,2 miliardi di euro di impieghi alle imprese toscane e quest’anno vedrà attivo anche il nostro nuovo programma ‘Il tuo futuro è la nostra impresa’, che tocca tutti i punti cruciali della crescita e del rinnovamento industriale: dalla transizione energetica, agli investimenti di Transizione 5.0 fino all’internazionalizzazione e alla digitalizzazione. Tutto questo per accompagnare la progettualità delle aziende e favorire nuovi investimenti con un’immediata attivazione di strategie sostenibili di lungo periodo".