DAVIDE COSTA
Economia

Distretti toscani in crescita, il traino del farmaceutico. Ma la parola d’ordine rimane l’incertezza

Il Monitor di Intesa Sanpaolo: +4,4% sul 2023. Crescono anche nautica e camperistica. Pesanti contrazioni per il polo cartario, il comparto del marmo e il sistema moda

Punte del 54% di crescita nella provincia di Siena per il settore farmaceutico

Punte del 54% di crescita nella provincia di Siena per il settore farmaceutico

Firenze, 1 maggio 2024 – Parola d’ordine: incertezza. E’ questo il quadro che emerge dalla presentazione del Monitor dei distretti e dei poli tecnologici della Toscana realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e riferito al 2023. Partiamo dai numeri: le specializzazioni di distretti e poli della nostra regione hanno fatto registrare per l’export un segno più del 4,4%, che pone la Toscana al di sopra della media nazionale, ferma al 2,3%. Le esportazioni sono state pari a 31,2 miliardi di euro, con un incremento di 1,3 miliardi rispetto al 2022 e i dati degli studi di Intesa Sanpaolo confermano la centralità dei distretti e dei poli tecnologici nell’economia regionale, rappresentando il 55% del totale delle esportazioni.

Le crescite più evidenti – hanno sottolineato Giovanni Foresti e Sara Giusti, del Centro studi Intesa Sanpaolo illustrando ieri a Firenze nella sede della Direzione Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, alla presenza di Alessandro Sordi, vice presidente Confindustria Toscana Centro e Costa, e di Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – riguardano il polo farmaceutico, che ha fatto registrare un segno più del 38,8% (con punte del 54% nella provincia di Siena), la camperistica della Val d’Elsa (+35%) e la nautica di Viareggio (+19,8%). Settori trainanti che sono riusciti a trascinare in positivo il quadro, nonostante le pesanti contrazioni del distretto cartario di Lucca (-11,9%), di quello del marmo di Carrara (-7%) e del sistema moda (-5,9). Un dato, quest’ultimo, negativamente influenzato dal distretto pelletteria e calzature di Firenze (-12,5%) e dall’abbigliamento di Empoli (-8,9%), entrambi caratterizzati da una forte presenza delle maison del lusso che, dopo le importanti crescite degli ultimi anni, stanno mostrando un rallentamento.

All’interno del sistema moda l’area aretina ha tenuto meglio, grazie al balzo di vendite - soprattutto verso la Turchia - dell’oreficeria, mentre i numeri evidenziano un calo per il tessile e abbigliamento di Prato, con variazioni più negative per il tessile rispetto alla componente di abbigliamento.

Nonostante le maggiori vendite all’estero del distretto dell’olio toscano (+145 milioni rispetto al 2022) e la tenuta del florovivaismo a Pistoia, si registra un importante segno meno anche nel settore agroalimentare, col distretto dei vini dei colli fiorentini e senesi che mostra un calo del 5% maturato prevalentemente sui mercati nord-americani, dove la flessione si attesta intorno al 10%.

Per quanto riguarda il turismo, nel 2023 le presenze sono state circa 46 milioni, ancora sotto del 5% rispetto al risultato del periodo pre Covid del 2019.

Dai dati emergono province che hanno recuperato i livelli pre-Covid, in particolare Arezzo (+12%), Livorno (+6%), Massa Carrara (+3%) e Siena (+3%), mentre soffrono ancora le città d’arte con un calo che si attesta intorno al 10%. La componente extra-europea ha trascinato la crescita, con la conferma in particolare delle presenze Usa che nel 2023 superano del 21% il dato del 2019. I tedeschi si confermano ancora come i più rilevanti della componente straniera (19%), mentre sono in ritardo le presenze da Regno Unito (-11%) e Francia (-3%). La Cina, infine, non è più tra i primi dieci paesi e sconta un calo del 65% rispetto al periodo pre-pandemico.

“E’ un futuro senza dubbio dominato da un’incertezza di fondo quello che stanno vivendo le nostre imprese - spiega Alessandro Sordi, vicepresidente di Confindustria Toscana Centro e Costa -. Una situazione con luci e ombre che mostra i suoi effetti in alcuni settori toscani, in rallentamento dal secondo semestre 2023. E’ questo un momento in cui, però, è possibile cogliere interessanti opportunità, in particolare per l’innovazione tecnologica e per le esportazioni dove i principali paesi europei stanno crescendo in modo inferiore a quello di alcuni nostri distretti di eccellenza. In questo futuro in cui dovremo abituarci allo status di incertezza, diventa fondamentale per le imprese trovare nel sistema bancario un valido alleato che possa supportarle nei loro progetti di sviluppo e crescita”.