Decreto legge Superbonus, ecco cosa cambia

Ok alla proroga del 110 per le villette ma solo fino al 30 giugno 2023. Per i privati possibilità di detrarre il credito d’imposta in 10 anni

Superbonus: ipotesi detrazione 10 anni a privati

Superbonus: ipotesi detrazione 10 anni a privati

Firenze, 28 marzo 2023 – Superbonus, si cambia ancora. Il nuovo decreto legge, atteso mercoledì 29 marzo in aula, sul quale il governo potrebbe non porre la fiducia, dà il via libera alla proroga al 30 giugno 2023 del 110 per le unità abitative unifamiliari con i lavori fatti almeno al 30% al settembre 2022. Per quanto riguarda invece i crediti incagliati, la soluzione trovata è quella di prevedere un veicolo finanziario in grado di acquistarli e rivenderli, oppure la possibilità di scambiarli con i Btp. I privati potranno detrarre il Superbonus non più in quattro ma in dieci anni. Ecco, in dettaglio, le novità in arrivo.

Proroga del Superbonus 110 per le villette

La commissione Finanze ha dato il via libera alla proroga al 30 giugno 2023 del termine alle villette, che entro il 30 settembre scorso avevano effettuato almeno il 30% dei lavori, per concludere la spesa e portarla in detrazione beneficiando del 110%. Per salvare le cessioni del 2022, inoltre, arriva la possibilità per chi non ha concluso il contratto di cessione entro il 31 marzo di effettuare la comunicazione all'Agenzia delle Entrate con la 'remissione in bonis': ovvero, entro il 30 novembre 2023, pagando una sanzione di 250 euro.

Cessione e sconto in fattura: dove valgono ancora

Cessione e sconto in fattura restano per l'eliminazione delle barriere architettoniche e anche per gli istituti per le case popolari (Iacp), le onlus e il terzo settore, e per i lavori su immobili colpiti da eventi sismici e per l'alluvione delle Marche. Si allarga poi ulteriormente, anche a tutti i cessionari che acquistano crediti da una banca, lo scudo dalla responsabilità in solido per chi acquista i crediti del superbonus. Per banche e imprese che hanno acquistato crediti c'è poi l'estensione della fruizione da quattro a dieci anni.

Detrazione in 10 anni anche per i privati

I privati che hanno usufruito del Superbonus per lavori effettuati nel 2022 senza cessione del credito o sconto in fattura potranno spalmare in dieci anni anziché in quattro il credito fiscale corrispondente. In questo modo si supera il problema di chi è incapiente, ovvero di chi non ha abbastanza Irpef con cui compensare il credito d'imposta e che dunque perderebbe l'eccedenza.

Crediti incagliati

Un veicolo finanziario in grado acquistare e rivendere i crediti incagliati, ridando liquidità al sistema e sbloccando una situazione che da mesi tiene in scacco imprese e cittadini. Ma anche 'scambio' con i Btp. È questa la doppia soluzione che dovrebbe contribuire a smaltire la montagna di 19 miliardi di crediti bloccati del superbonus. Il veicolo vedrebbe impegnate le grandi società pubbliche, con Enel X in testa, che offrono così la propria mano tesa al governo. Che intanto con un lavoro di moral suasion su banche e istituzioni, ha incassato la promessa a far ripartire le acquisizioni dei crediti. «Abbiamo sensibilizzato le istituzioni e le banche. Le banche e le Poste hanno annunciato che ricominceranno, in un quadro di maggiori certezze che abbiamo dato sotto il profilo giuridico, ad acquistare questi crediti», ha spiegato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, annunciando anche l'arrivo del veicolo: «È in corso l'elaborazione di un sistema, una specie di piattaforma, che dovrebbe in qualche modo permettere di smaltire tutto l'arretrato».

Escluso il ricorso agli F24

E' escluso invece il ricorso agli F24, il cui utilizzo, ha spiegato il sottosegretario Federico Freni, «genererebbe sostanziali e rilevantissimi problemi di cassa».